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Parla Marco Gatti: «Oggi per investire nel calcio bisogna essere pazzi. Io e mio fratello lo siamo»

Marco Gatti, il presidente della rinascita, parla alla Batusa del futuro del Piace. «Abbiamo una faccia e una parola sola: riporteremo la squadra tra i professionisti. A chiunque sia interessato voglio dire che questo è il momento giusto per entrare in società e darci una mano»

Ieri Dede Valla doveva ancora smaltire la sbornia. Il giorno dopo è il peggiore, è quello che ti frega. Sinceramente non abbiamo mai avuto i postumi di una sbronza per una promozione in serie D (la nostra carriera da panchinari di successo s’è fermata agli Allievi Provinciali), ma deve fare uno strano effetto. D’altronde la promozione della Lupa doveva essere festeggiata nel migliore dei modi. Marco Gatti, il presidente della rinascita, non ha esagerato. Ha bevuto qualche bicchiere ma s’è contenuto, anche perché ieri mattina già era in ufficio. L’obiettivo è stato raggiunto, i tifosi sono esaltatissimi, probabilmente i giocatori e i dirigenti sono andati a dormire con la maglia celebrativa, con la testa che girava e la netta sensazione di avere fatto in qualche modo la storia. La Batusa ha chiamato Gatti per sapere l’effetto che fa.

Presidente Gatti, quanti bicchieri di spumante ha bevuto domenica? Chi è stato il più scatenato durante i festeggiamenti? “Senza dubbio Marzio Merli. Il nostro diesse è stato il leader indiscusso della festa per la promozione. Era felicissimo e scatenatissimo”.

Chi ha sentito di più la partita di domenica? Lei o suo fratello Stefano? “Stefano ha un altro amore, la pallavolo, ed era teso anche per la partita del Copra. Io invece ho solo il calcio, e penso di aver sentito la tensione della gara col Colorno più di lui. Per me è il raggiungimento di un sogno. Da tifoso, riuscire a regalare ai miei compagni di tifo questo traguardo è qualcosa di incredibile. Mi sono pure commosso…”... Continua a leggere sulla Batusa

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