Piacenza prova ad allungare la serie scudetto. Dopo una gara d’esordio dominata per lunghi tratti dal’Imoco Conegliano e terminata con un netto 3-0, la Nordmeccanica dovrà sovvertire l’inerzia di una serie tricolore che pare indirizzata nettamente vero le pantere gialloblù. Le piacentine al Palaverde hanno sofferto in particolare il ritmo e la fisicità delle padrone di casa capaci soprattutto nella prima frazione di gioco di soffocare l’attacco emiliano; si sapeva della forza di Conegliano, in grado di dominare la regular season ed in particolare del fattore-Villorba, palazzetto nel quale le ragazze di Mazzanti hanno perso un solo incontro in tutta la stagione forti anche di un seguito di pubblico (oltre 5500 presenze in gara 1) senza uguali ed in grado di essere un elemento di peso nell’equilibrio dei match. Piacenza deve però aggrapparsi, se vuole sperare di allungare la serie, a cio che è successo in parte del secondo set e per quasi tutto il terzo, nei quali le bianco blu sono rimaste aggrappate al punteggio e giocando quasi sempre punto a punto; merito dell’inevitabile calo del muro-difesa veneto, semplicemente straordinario nella prima frazione, ma anche ad un ritrovata capacità di Piacenza di migliorare il cambio palla, grazie all’innesto al centro di Melandri, e di creare un minimo di pressione in battuta alla ricezione trevigiana dove la giovane greca Vasilantonaki può rappresentare l’anello debole della catena di posto 4, l’assenza della Easy il cui rientro è avvolto ancora nel dubbio, consente a Piacenza di sfruttare qualche crepa a livello di ricezione togliendo ritmo ad Ortolani, Adams e Robinson capaci di attaccare sopra il 40%. Ma e’ a muro dove la Nordmeccanica dovrà cercare di ridurre un gap che ora sembra notevole: 13 muri a 3 in gara1 con Ortolani ed Adams sugli scudi, per Gaspari solo Belien ed in parte Melandri si sono rivelate all’altezza;per il resto Piacenza ha faticato ad intercettare il secondo tocco di Glass e dovrà sperare che stasera le padrone di casa attacchino con Meijners e Sorokaite con percentuali più incoraggianti del misero 33% del primo incontro, cercando di capitalizzare al massimo ogni occasione che l’Imoco inevitabilmente concederà.