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Piacenza, cuore ed errori. L'Alessandria espugna di misura il Garilli

Non basta il cuore e l’impegno al Piacenza. La capolista Alessandria passa di misura infliggendo la prima sconfitta stagionale ai biancorossi che vedono espugnato il proprio campo dopo 19 mesi di imbattibilità

Non basta il cuore e l’impegno al Piacenza. La capolista Alessandria passa di misura infliggendo la prima sconfitta stagionale ai biancorossi che vedono espugnato il proprio campo dopo 19 mesi di imbattibilità. Il 2-1 finale è frutto della straordinaria qualità offensiva dei piemontesi, capaci di capitalizzare al meglio ogni incertezza biancorossa, a fronte di un Piacenza capace nella seconda metà della ripresa di innalzare il livello agonistico della contesa sino a sfiorare nei pressi del novantesimo, il clamoroso pareggio. Risultato corretto per quanto visto in campo, gli ospiti rappresentano quanto di meglio può esprimere ora la Lega Pro: squadra corta e quadrata, difesa fisica e senza Fronzoli, centrocampo folto e ed organizzato, attacco rapido ed eccezionalmente qualitativo. Gozzi per Sosa in difesa e Mezzavilla per Branca a centrocampo, sono queste le scelte di Braglia per cercare la quinta vittoria consecutiva: i grigi tornano al 4-4-2 abbandonando il turn-over settimanale contro l’Arezzo. Franzini non adotta contromisure particolari: e’ Di Cecco il marcatore di Iacolano mentre i granatieri Cazzamalli e Matteassi si accomodano in panchina lasciando spazio a Barba e Titone (impiegato però a sinistra). I biancorossi impostano il match sulla corsa e sulla chiusura degli spazi, marcature addirittura triplicate sui temuti esterni alessandrini (oggi senza sponsor GLS in rispetto della vittima del Montale) con Iacolano addirittura chiuso nella morsa di Franchi-Saber-Di Cecco, è evidente che solo tenendo i ritmi alti e tagliando i rifornimenti a Gonzalez si possono evitare rischi alla propria porta; fin tanto che il Piacenza tiene intenso e veloce il giro-palla ed il conseguente pressing, Miori non  corre eccessivi pericoli anche se appare palese come la singola giocata in grado di spezzare l’equilibrio sia dietro l’angolo. La traversa di Gonzalez al 21° è il prologo del vantaggio ospite: palla vagante in area, la difesa di casa fatica a respingere, si avventa l’argentino che fredda da pochi passi l’estremo difensore biancorosso. La reazione piacentina si concretizza nell’uscita provvidenziale di Vannucchi su Saber mentre dall’altro lato aumentano gli spazi a disposizione del contropiede di Gonzalez che in un paio di occasioni innesca il pericoloso Bocalon. E’ l’inizio di ripresa che decide le sorti di un incontro fino ad allora equilibrato: errore di Saber in mediana, Gonzalez accende il turbo e serve smarcato Bocalon per il più facile dei raddoppi, i biancorossi accusano il colpo e sembrano mollare la presa, l’Alessandria viaggia sul velluto sfiorando la terza marcatura ma eccede forse nei cambi inserendo Sosa e Fischnaller modificando l’assetto iniziale ed abbassando i ritmi; di contro il Piacenza, dopo aver rischiato lo 0-3, grazie a Cazzamalli e Matteassi riprende campo e centimetri, scoprendo un Razzitti finalmente decisivo: è sua la zampata finale dell’1-2 che fa vivere una parte conclusiva in trincea con il tiro da fuori di Franchi (respinto da Vannucchi) che fa sobbalzare per l’insperato quasi-pareggio. E’ comuque una sconfitta di misura che ci riconsegna una formazione piacentina dimostratasi competitiva anche contro la squadra destinata a dominare il campionato, è bastato infatti alzare il livello di agonismo e di lotta per mettere in difficoltà un undici sino ad ora a punteggio pieno, aspetto che fa ben sperare per il prossimo incontro di livello contro la Cremonese.

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