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I biancorossi "arano" il Prato al Garilli e vincono 4 a 3

Rocambolesca partita domenica al Garilli. Il Piace fa sua l'intera posta in gioco alla fine di un incontro a due se non a tre volti dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio per 4-1, esito di 45 minuti dove i ragazzi di Monaco hanno arato in lungo ed in largo il Prato, di nome e di fatto

Rocambolesca partita domenica 16 ottobre al Garilli. Il Piacenza la fa sua l’intera posta alla fine di un incontro a due se non a tre volti dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio per 4-1, esito di quarantacinque minuti dove i ragazzi di Monaco hanno arato in lungo ed in largo il Prato, di nome e di fatto. Al rientro per il secondo tempo, i biancorossi sono convinti di allenarsi e così gli uomini di Esposito si riversano in massa nella metà campo piacentina e comincia quella che sarà un’ autentica battaglia fino all’ ultimo dei tre minuti di recupero.

LE PAGELLE E I VOTI DI PIACENZA-PRATO

Piacenza-Prato 4 a 3 © Alberese/IlPiacenza

 

PRIMO TEMPO: Per circa un quarto d’ ora le due squadre corrono e s’inseguono per tutto il campo, c’é qualche tiro a lato e velleitario da entrambe le parti, ma i portieri non sono mai impegnati; non c’é particolare pressing ma azioni da gol non se ne costruiscono. Il primo piccolo acuto al 10’ quando Patacchiola per anticipare Guerra devia in angolo alla sinistra di Layeni, la cui presenza ci fa ricordare tristemente lo spareggio di qualche mese or sono con L’ AlbinoLeffe. Al 22’, però, inizia la partita vera e che inizio! Guerra in allungo verso un pallone lanciato in profondità sulla fascia destra da Foglia supera in velocità il proprio marcatore, entra in area e insacca in diagonale all’ angolo opposto della porta di Layeni.

Il Prato prova a reagire e Cavagna calcia dai 20 mt impegnando Cassano in una parata a terra sulla propria destra. Melucci, autore di un prova largamente insufficiente, al 28’ non prende sul serio il contrasto di Vieri mentre retrocede verso Cassano, cosicché il fratello sconosciuto del ben più blasonato e spiato centravanti di Inter e Nazionale rinviene conquistando palla e calciando, cogliendo Cassano in uscita in contro tempo e pareggiando nell’ angolino basso alla sinistra del portiere piacentino. Ma è solo un contrattempo sulla via del dominio assoluto. Un minuto dopo il pareggio, Guzman riprende dopo un suo calcio d’ angolo da sinistra, Visconti svetta all’ altezza del primo palo e di testa riporta in vantaggio i biancorossi.

Giustamente rimproverata per non aver chiuso per tempo la partita di Salò, la compagine di Monaco continua ad insistere e, mentre Pisanu al 31’ da 30 mt lambisce il palo alla destra di Cassano, Melucci cerca di calmare le acque. Infatti al 33’ protegge male sulla propria fascia destra e ormai sulla linea di fondo permette a Geroni di crossare in scivolata la palla a centro area per Pisanu che colpisce a colpo sicuro, ma Cassano devia in angolo alla destra. Allora ci pensa Lisi al 34’, il quale entra in area sulla sinistra e cade sul contrasto: per l’ arbitro è rigore, per i tifosi nostrani potrebbe essere un regalo, per i pratesi in campo e l’ allenatore Esposito soprattutto è un furto. Dopo due minuti di veementi proteste e accenni di mini rissa, Guzman insacca e riporta in vantaggio il Piacenza.

Poiché non è ancora tempo di rientrare negli spogliatoi, al 41’, sugli sviluppi di un calcio d’ angolo dalla destra, Pani calcia verso la porta dal limite dell’ area, la palla è arretrata per Guerra ma giunge al liberissimo Marchi trovatosi al limite dell’ area piccola solo davanti a Layeni che batte alla sua destra mentre tutti guardano il collaboratore dell’ arbitro che convalida e che sarà poi ancora protagonista favorevole nel secondo tempo. Al 44’ la cosa migliore, forse l’ unica, di Melucci che in rovesciata dentro l’ area anticipa Benedetti lanciato verso Cassano da una spizzicata di testa di Pisanu, in assoluto il migliore degli ospiti.

SECONDO TEMPO: Tutti a riflettere negli spogliatoi. Il clima al rientro è disteso, i tifosi si apprestano, con qualche necessario e doveroso dubbio data la favola vista nella prima frazione di gioco ad assistere ad un tempo pro-forma, ma così non succederà. Anche i biancorossi devono essere convinti di aver tosato il Prato definitivamente e, unitamente ad un possibile ed realizzatosi progressivo calo fisico, si lasciano schiacciare nella propria tre quarti campo certi di controllare la fino ad allora pochezza toscana. Nei primi dieci minuti, Cassano è chiamato a respingere due volte di pugno le incursioni avversarie, ma l’ allarme non viene recepito. Al 13’ l’ indomito Melucci sbuccia un esterno a rinviare in centro area in scivolata, il pallone s’ impenna e Vieri colpisce di testa facendo volare l’ estremo difensore piacentino a deviare per togliere il pallone dall’ angolino alto alla propria destra. La battaglia autentica ha inizio. Al 14’ Benedetti dimenticato da tutti si trova in area sulla fascia sx, avanza e poi offre al centro a Vieri che spinge in rete a porta vuota. Al 16’ ancora Benedetti raccoglie un pallone da una mischia al limite dell’ area ed infila rasoterra Cassano alla propria destra.

L'incontro è completamente riaperto, ma il Piacenza appare completamente stordito. Il pubblico, ancora generosamente caldissimo in tribuna ed in curva, capisce il momento anche se è perplesso e teme il naufragio ed incita i biancorossi ad ogni contrasto che spesso i giocatori risolvono non più giocando palla a terra, ma con rinvii al volo come touche per rifiatare. Le mischie si susseguono tutte nell’ area piacentina, i pochi tentativi di ripartenza vengono inesorabilmente bloccati dai toscani a centro campo e nemmeno le sostituzioni ribaltano la situazione. Il Piacenza sembra sul punto di crollare fisicamente, Marchi in special modo è palesemente in difficoltà, Guzman sta scomparendo e Guerra, dopo aver fatto per un’ ora il pendolo tra attacco e centrocampo se non a volte davanti alla difesa, non riesce più a tenere palla. Melucci prosegue nelle nefandezze e si fa ammonire. Benedetti cade in area e c’é un attimo di gelo prima che l’ arbitro faccia continuare.

Ogni pallone finisce nell’area piacentina e origina una mischia più o meno confusa con il terroe che prima o poi l’ arbitro, il quale sta subendo al pari dei propri collaboratori il clima da combattimento che si è venuto a creare, fischi il rigore a favore degli azzurri. Di conseguenza, ci sono così anche due gol annullati ai toscani, con contorno di comprensibili proteste, dopo la mezz’ ora e nel recupero. Il primo è un’ ingenuita pazzesca degli avanti pratesi, in particolare di Cavagna che al 31’ sospinge in rete sulla riga di porta un pallone che aveva già superato Cassano calciato da Benedetti annullato come da regolamento: il secondo, invece, appare dubbio ma, come per il rigore di Lisi, facciamo notare che il Piacenza è ancora in credito fin dagli anni delle Seria A di rigori e gol in fuorigioco subiti che tutt’ ora gridano vendetta.Silva Reis al 47’ si trova nuovamente solo dentro l’ area sulla fascia sinistra, avanza di qualche metro e poi batte Cassano: l’ arbitro contatta visivamente il collaboratore che, dopo lunghissimi decimi di secondo, alza la bandierina per segnalare il fuorigioco, l’ attaccante pratese si accascia al suolo senza respiro. Nel frattempo, le mischie si susseguono, ma i piacentini raschiano il fondo delle proprie energie.

Al 35’ pericolosissima liberazione in calcio d’ angolo all’ altezza del dischetto del rigore di Visconti in corsa che da l’ impressione dell’ autogol alla destra di Cassano. Con qualche decina di secondi d’ anticipo, l’ arbitro fischia la conclusione di una partita con caratteristiche ansiogene raramente riscontrabili in un tal crescendo. L’ obiettivo primario è stato raggiunto: il triplete di vittorie in otto giorni è raggiunto, così come una posizione in classifica per lo meno decente. La squadra a nostro parere ha fatto ciò che doveva fino al termine del primo tempo, poi si è certamente rilassata, ma non è stata nemmeno supportata da una condizione fisica che alla fine ha risentito degli impegni di questa settimana, che è vero ci sono stati per tutti, ma ai ragazzi di Monaco manca sempre un mese. Il secondo tempo, inoltre, ha ricordato ai tifosi sognatori che certe carenza sono pronte ad emergere, in particlare due. La prima è il livello tecnico non eccelso di alcuni componenti la compagine piacentina che ormai si è ben delineato; il secondo è riferito all’ età della squadra.

L’assenza di Parola si è sentita soprattutto quando sarebbe stato necessario un uomo d’ordine magari aiutato da almeno un altro elemento d’ esperienza che possa dare tranquillità ai giovani in campo nei momenti in cui gli avversari tentano il pressing prolungato e disperato: su certi campi del sud (Siracusa sta arrivando) e quelli calienti del nord perdere la testa in rinvii di cinquanta metri, vuol dire aver deciso di prendere gol senza attenuanti. Forse Monaco ha tardato a fare almeno due sostituzioni, ma visti gli effetti di chi è entrato, dando pur loro tutte le scusanti, probabilmente ha avuto ancora ragione lui.

FORMAZIONI

PIACENZA: CASSANO, AVOGADRI-CALDERONI-MELUCCI-VISCONTI, MARCHI-PANI-FOGLIA, GUZMAN, GUERRA-LISI.

PRATO: LAYENI, MANUCCI-DE AGOSTINI-PATACCHIOLA-SERAFINI, GERONI-PIANTONI-CAVAGNA, PISANU, VIERI-BENEDETTI. Allenatore: ESPOSITO

ARBITRO: Sig. AVERSANO DI TRAPANI

GOAL:

PIACENZA: Guerra al 22’ pt, Visconti al 29’ pt, Guzman al 36’ pt (rig), Marchi al 41’ pt

PRATO: Vieri al 28’ pt, Vieri al 14’ st, Benedetti al 16’ st

SOSTITUZIONI:

PIACENZA: Esposito per Lisi al 10’ st, Dragoni per Guzman al 28’ st, Volpe per Guerra al 36’ st

PRATO: Fogaroli per Piantoni al 1’ st, Silva Reis per Geroni al 22’ st, Basilico per Vieri al 29’ st

AMMONITI

PIACENZA: Marchi al 2’ st pere proteste, Melucci al 17’ st per sgambetto

PRATO: Cavagna al 38’ st per fallo tattico su Volpe

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