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Rammarico Nordmeccanica: tante battaglie e successi sfiorati per una stagione intensa

Finisce il sogno tricolore della Nordmeccanica Piacenza e con esso termina una stagione intensa, ricca di soddisfazioni ma anche di recriminazioni per essere arrivati in fondo in tutte le competizioni ma non aver gioito per nessuna vittoria finale

Finisce il sogno tricolore della Nordmeccanica Piacenza e con esso termina una stagione intensa, ricca di soddisfazioni ma anche di recriminazioni per essere arrivati in fondo in tutte le competizioni ma non aver gioito per nessuna vittoria finale. A Treviso in gara 4 è stata troppo forte la voglia di vincere dell’Imoco, spinta da quasi 6000 persone, desiderosa di portare a casa il primo trofeo della sua storia e di togliersi quell’etichetto di squadra competitiva ma mai vincente. Si era sperato e confidato che la vittoria in gara 3 al Palabanca avesse permesso di cambiare l’inerzia di una seria chiaramente pendente verso Conegliano, con una Piacenza in grado di giocare punto a punto e capace di mantenersi su livelli di precisione offensiva in grado di competere con le trevigiane. L’ultimo incontro ha visto la Nordmeccanica tornare a soffrire in attacco con percentuali sotto il 40% con Sorokaite al 35% (12 punti), Meijners e Belien al 38% (12 e 7 punti), Marcon al 33% (3) e Melandri al 30% (5 punti), rendimenti che hanno vanificato il buon lavoro in seconda linea con Piacenza che ha ricevuto di squadra con un più che positivo 54%. L’Imoco ha attaccato quasi al 50% con le sorprendenti Vasilantonaki (69%)  e Arrighetti (64%) molto positive rispetto alle precedenti gare con 12 e 11 punti spalleggiate dalla determinante Robinson (18 punti e 44%) e capaci quasi sempre di aggirare l’incerto muro bianco blu (4). Le ragazze di Gaspari sono forse arrivate all’atto conclusivo in riserva fisica con alle spalle il notevole numero di partite disputate, ben 47 in 6 mesi, che hanno probabilmente tolto lucidità e continuità: Conegliano si è confermata l’avversario più forte ed ha vinto con pieno merito un Scudetto frutto di una stagione condotta sempre ai vertici con un organico di giocatrici ben equilibrato in tutti i ruoli e numericamente strutturato: forse a Piacenza e’ mancato qualcosa in termini di ricambi offensivi e la lunga corsa Champions ha sottratto energie sia in Campionato che in Coppa Italia. Ci sarà tempo e modo di analizzare gli aspetti positivi e negativi della stagione; sicuramente si ha la sensazione di una squadra forte ma a cui e’ mancato lo strappo decisivo nei match importanti, forse causa di una eccessiva dipendenza dalle prestazioni della Meijners o dalle tante partite ravvicinate nella fase cruciale. Il fatto che Bergamo e Conegliano hanno vinto senza fare le coppe europee e che Casalmaggiore abbia trionfato in Champions ma sia uscita anzitempo dalle altre competizioni, impongono valutazioni e scelte future al fine di evitare di arrivare ad un passo dal traguardo in condizioni non ottimali.

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