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Matteo Renzi a Piacenza: «Il Tecnopolo è il simbolo del futuro del Paese»

Ad accogliere il treno del segretario Pd ed ex premier, i vertici locali e regionali del partito. C'era anche Stefano Torre

Destinazione Italia ha fatto tappa a Piacenza. Il treno del segretario Pd Matteo Renzi, partito da Roma lo scorso 17 ottobre, è arrivato alla stazione di piazzale Marconi alle 15 di oggi, venerdì 17 novembre, accolto da una folla di sostenitori con bandiere sventolanti del Partito Democratico e, naturalmente con una bottiglia di Gutturnio e una coppa piacentina che l’ex premier ha ricevuto in dono dal consigliere regionale Katia Tarasconi. Ad accogliere Renzi, volti noti del Pd piacentino tra i quali gli ex sindaci Reggi e Dosi, i parlamentari De Micheli e Bergonzi, i consiglieri e assessori regionali Gazzolo, Molinari e Tarasconi e tanti altri. Appena sceso dal treno, che sta girando in lungo e in largo l’Italia (finanziato dal partito e dalla raccolta fondi tramite sms) Matteo Renzi è stato accompagnato al Tecnopolo dove ha ascoltato con interesse e partecipazione la presentazione di tre start up d’eccellenza nel settore sanitario. Poi, in fretta e furia, è risalito a bordo alla volta di Cremona. Ad accogliere l’ex presidente del consiglio c’era anche l’istrionico Stefano Torre, ex candidato sindaco di Piacenza alle elezioni della scorsa primavera che ha fatto parlare tutta Italia con le sue provocazioni. 

L'unico che è riuscito a strappargli un commento sulla situazione politica è stato un giovanissimo simpatizzante del Pd. Appena sceso il ragazzo ha chiesto: «Perchè il Rosatellum?». Renzi ha chiamato in suo soccorso Ettore Rosato, fautore della (discussa) legge elettorale.

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