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«Uomo umile e dal cuore grande»: pronta per i primi ospiti la Casa di accoglienza "Don Camminati"

Inaugurata la struttura Casa Accoglienza Don Paolo Camminati, l’ultimo progetto che il sacerdote, morto di covid il 21 marzo 2020, aveva condiviso con la comunità parrocchiale, della quale è stato parroco per sette anni, dedicando tante attenzioni alle persone che vivono in difficoltà

Quando si parla di povertà solitamente si assume che dipenda principalmente dalla mancanza di lavoro. Negli ultimi anni, però, un numero crescente di studi ha provato che anche chi è occupato rischia di cadere in povertà in ragione di redditi da lavoro particolarmente limitati. La letteratura economica e sociologica identifica questi lavoratori con la definizione workig poor “lavoratori poveri”. La media italiana, prima dello scoppio della pandemia era al 12,3% dei lavoratori, una delle maggiori in Europa, sintomo di una forte instabilità economica. Il Covid ovviamente ha complicato tale situazione.

Per offrire un aiuto a questo segmento di persone, la comunità parrocchiale di Nostra Signora di Lourdes ha oggi inaugurato la struttura Casa Accoglienza Don Paolo Camminati, l’ultimo progetto che il sacerdote, morto di covid il 21 marzo 2020, aveva condiviso con la comunità parrocchiale della quale è stato parroco per sette anni dedicando tante attenzioni alle persone che vivono in difficoltà.  Il seme da lui assistito nel suo primo germogliare è stato poi coltivato da don Fabio Galeazzi  e dal parroco successore don Giuseppe Lusignani, in piena sintonia con il Consiglio Pastorale e la comunità parrocchiale. Con loro la Diocesi di Piacenza e Bobbio, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Fondazione B.n.l, Rotary Farnese, Credit Agricole, Confindustria, e una lunga lista di persone che hanno condiviso le finalità della iniziativa, apportando risorse per oltre 260.000 euro. L’affollata cerimonia inaugurale presieduta dal parroco don Giueppe e conclusa dalla benedizione del Vescovo alla struttura è stata accompagnata dalle sentite testimonianze del sindaco, del presidente della Fondazione Reggi, del direttore della Caritas diocesana Idda. NEL VIDEO TUTTE LE INTERVISTE.

Inaugurata la Casa di accoglienza don Paolo Camminati (foto Passerini e Trespidi)

LE CARATTERISTICHE DELLA “CASA”

Il progetto dell’architetto Roberto Rusconi ha ricuperato circa 170 metri di superficie abitativa realizzando quattro camere per sette posti letto con due bagni standard (comunicanti con la camera), uno attrezzato anche per i disabili ed un servizio igienico ad uso degli operatori volontari, una stanza giorno/cucina, una lavanderia ed una sala riunione/ascolto. Il tutto disimpegnato da un corridoio centrale con porta di collegamento con gli altri ambienti parrocchiali da utilizzare solo in caso di necessità. I locali sono completati con gli arredi necessari sia per la vita quotidiana degli ospiti sia per gli operatori volontari.  In particolare nel locale lavanderia sono installate due lavatrici e due asciugatrici. Nella cucina è installato un piano cottura a induzione. Tutte le apparecchiature di servizio (caldaia, bollitore, condizionamento…) sono posizionate nel sottotetto con comando remoto e termostati nelle rispettive stanze. La struttura è dotata di televisore nella stanza giorno/cucina.

L’ACCOGLIENZA

Il programma di accoglienza è governato dalla Caritas diocesana attraverso gruppi di volontari adeguatamente formati e coordinati. Le persone inizialmente ospitate saranno quattro per poi salire fino a sette, per un periodo non superiore a 18 mesi. Gli ospiti contribuiranno secondo le personali possibilità alle spese di alloggio e saranno incentivati ad accantonare parte dello stipendio per le necessità future. Il Consiglio pastorale seguirà l’andamento della gestione attraverso propri coordinatori di riferimento.

Rimane sempre aperta la possibilità di offrire il proprio concreto aiuto attraverso la segreteria della Parrocchia, o donando prodotti alimentari e non, periodicamente specificati negli elenchi affissi in chiesa.

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