Si trova nella zona di via Bubba il terreno di proprietà dell’Opera Pia Alberoni, al centro di valutazioni dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Katia Tarasconi, per la costruzione del nuovo ospedale di Piacenza. Durante la scorsa Consigliatura, con la Giunta Barbieri, era stato dato l’ok definitivo per realizzare l’ospedale nell’area 6, sempre zona Farnesiana, ma oltre il tracciato della tangenziale, vicino al carcere delle Novate: deve essere un ospedale simbolo del nuovo approccio nazionale sulla sanità, è sempre stato ribadito. Un’area occupata di 272mila metri quadrati, 115mila dei quali di costruito e un costo stimato di 240 milioni di euro, 227 milioni di questi già deliberati dalla Regione. E’ quanto prevedeva lo studio di fattibilità, presentato a ottobre 2021.

Poche settimane dopo arriva il ricorso nei confronti dell’area agricola, presentato dai soggetti maggiormente coinvolti dalla sua trasformazione: si contesta la legittimità della decisione, in contrasto con il consumo di suolo agricolo e i possibili rischi idraulici.

Passano i mesi, si arriva alla campagna elettorale per le Amministrative con la candidata Katia Tarasconi che annuncia di voler cambiare l’area, in caso di vittoria. Vittoria confermata alle urne a giugno, così come è stata confermata la volontà di scegliere un’area diversa da quella scelta dalla precedente amministrazione. Per Tarasconi, infatti, è più idonea l’area 5 della Farnesiana (all’interno della tangenziale) rispetto alla 6, esterna alla tangenziale e vicina al carcere delle Novate.

Nulla da dire da parte della nuova dirigenza Ausl, secondo la quale non ci sarebbero ritardi in attesa di un confronto tra le due alternative: tempo 4 o 5 mesi per una eventuale ridefinizione dello studio di fattibilità preliminare. Il progetto nella sua globalità non andrebbe modificato strutturalmente. Intanto in tutto questo tempo c’è chi non si è mai stancato di chiedere di valutare anche l'adeguamento dell’ospedale esistente e una valorizzazione della zona. L'ultima novità riguarda la protesta dei residenti delle vie limitrofe all'area 5, che contestano la decisione.