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Neve, Gandolfi: «Qualcosa non ha funzionato, non ci giustifichiamo. Chieste spiegazioni alla ditta»

La discussione sull’emergenza neve che i consiglieri comunali di minoranza volevano inserire nell’ordine del giorno dell’ultima seduta è sfociata in attacchi e contrattacchi tra maggioranza e opposizione e si è conclusa con l’abbandono dell’aula virtuale da parte di quest’ultimi

La discussione sull’emergenza neve che i consiglieri comunali di minoranza volevano inserire nell’ordine del giorno dell’ultima seduta, quella del 29 dicembre, è sfociata in attacchi e contrattacchi tra maggioranza e opposizione e si è conclusa con l’abbandono dell’aula virtuale da parte di quest’ultimi. Nando Mainardi (Sinistra per Fiorenzuola), Paolo Savinelli e Carlo Marchetta (Pd) avrebbero chiesto – così è stato spiegato in Consiglio – due ore prima dell’inizio della riunione di discutere delle problematiche causate dalla nevicata di lunedì 28 dicembre. Richiesta non accolta dal presidente del Consiglio che ha però lasciato spazio alle comunicazioni del sindaco e dell’assessore ai Lavori Pubblici in coda alla seduta. Ne è nato un confronto animato causato dalla negazione – da parte del presidente del Consiglio – di discutere dell’emergenza all’inizio dei lavori. La minoranza è stata accusata di «elettoralismo», la maggioranza invece di aver tenuto un «atteggiamento dittatoriale». «Come richiestoci da tanti nostri concittadini che volevano capire il perché del disagio di questi giorni – scrivono i consiglieri in una nota -, abbiamo chiesto prima del Consiglio e durante il Consiglio, che la Giunta relazionasse sull'emergenza neve e che ci fosse la possibilità di discutere e intervenire da parte dei consiglieri per capire cosa non ha funzionato. Il Presidente del Consiglio Comunale e la maggioranza hanno risposto trasformando unilateralmente la nostra richiesta in un punto dell'ordine del giorno come "comunicazione del Sindaco", ovvero in un'esposizione da parte dello stesso senza però che i consiglieri potessero prendere la parola, per di più collocando tale punto in coda alla seduta, ovvero in tarda serata». «La neve non si scioglie se si parla dopo dell’argomento», ha risposto il sindaco Romeo Gandolfi mentre Mainardi, Marchetta e Savinelli con Elena Rossini (M5s) e Sara Lusignani (Pd) – loro due assenti in Consiglio – si chiedono: «Perché scappare dal confronto? Perché affrontare il tema dell'emergenza neve tappando la bocca all'opposizione e disponendo che può parlare in Consiglio Comunale solo la Giunta? Alla sola richiesta di anticipare il punto in questione, il Presidente del Consiglio comunale Pezzani, non permettendo ai consiglieri di minoranza di intervenire, ha ripetutamente minacciato di spegnerci i microfoni ed espellerci dalla seduta, senza confrontarsi e ascoltare le minoranze». Così l’opposizione ha abbandonato il Consiglio: «Andate avanti da soli» - hanno detto. «Mi faccio oppositore di ciò che non è consentito dal regolamento del Consiglio comunale (invocato più volte dalla minoranza, nda), non della buona educazione, della capacità di ascolto. Si va avanti con la buona partecipazione ed educazione di tutti» - è stato l’intervento del presidente Andrea Pezzani.

Il sindaco Romeo Gandolfi e l’assessore ai Lavori Pubblici Massimiliano Morganti hanno mantenuto le promesse e dopo la discussione dei punti all’ordine del giorno hanno trattato il tema “neve” spiegando che è stata convocata la ditta appaltatrice per capire cosa non ha funzionato. Le risposte da parte della stessa sarebbero già arrivate sul tavolo dell’Amministrazione comunale. «Qualcosa non ha funzionato – ha detto Gandolfi – ma non ci giustifichiamo dicendo che gli altri Comuni hanno avuto problemi simili. Su una nevicata eccezionale non siamo stati bravi e avremmo voluto fare di più. Certo il responsabile è il sindaco di quanto accaduto ma qualcuno deve dare risposte. Quello che non si è verificato da noi, rispetto agli altri comuni, è il crollo dei rami delle piante grazie alle potature messe da noi in atto e tanto criticate negli scorsi anni». Morganti è invece entrato nel dettaglio di quanto accaduto e delle relative problematiche, spiegando che non c’è stata alcuna volontà di risparmio. «Il servizio di raccolta rifiuti è ripreso e proseguirà con la logica di recuperare i passaggi mancati a causa neve, arrivando ad una normalizzazione nella giornata di domenica. Il servizio non sarà effettuato nella giornata di venerdì 1 gennaio, ma sarà recuperato domenica 3 gennaio. L’invito è quindi quello, in queste ore, di lasciare i contenitori all’esterno, il più possibile raggiungibili per gli operatori, in modo da agevolare le operazioni di raccolta».

Criticate dai cittadini le operazioni di spargimento sale e spazzamento neve. A tal proposito Morganti ha spiegato: «Approfittando delle temperature leggermente meno rigide si è provveduto con una logica di rottura dei lastroni di ghiaccio e salatura delle situazioni più critiche. Il sale perde progressivamente di efficacia quando le temperature scendono da i -2° in poi, sino a diventare del tutto inefficace intorno ai -6° e -7°. Questo non significa che non sia stato usato per risparmiare, in modo voluminoso, purtroppo, con una efficacia limitata a causa delle basse temperature. I passaggi dei mezzi con le “pale alzate”, come in tanti più che legittimamente mi hanno segnalato, sono dettati da due fattori. Il primo riguarda la dimensione, alcune lame sono troppo larghe per alcune vie che, causa anche la presenza di macchine che i cittadini incolpevoli non hanno potuto spostare a causa della neve stessa, erano obiettivamente inaccessibili per alcuni mezzi. Il secondo attiene ad una novità generale che molti problemi ha causato in tutti i territori interessati, non solo quello di Fiorenzuola, ovvero l’introduzione obbligatoria per legge di lame “flessibili” fatte per piegarsi nel qual caso incontrino ostacoli come ad esempio i tombini, al fine di evitare che questi si scoperchino, si ricoprano di neve e rappresentino un pericolo. Queste nuove lame obbligatorie, per quanto di certo più sicure, si sono dimostrate obiettivamente meno efficaci». E alle accuse di aver agito in un’ottica di risparmio risponde: «Il costo dell’appalto neve si costituisce di un costo fisso, l’approntamento lame (pari a 20mila euro, nda), che si paga in ogni caso anche negli anni nei quali non nevica. A questa quota fissa si aggiunge una componente chilometrica legata al movimento dei mezzi che, per l’appunto, sono stati costantemente seguiti nei loro spostamenti da parte dell’ufficio tecnico proprio per massimizzarne l’impiego sul costo chilometrico. Per quanto attiene la consunzione delle strade vi assicuro che il loro danneggiamento è dovuto principalmente al freddo ed al gelo, come sarà purtroppo constatabile quando la neve ed il ghiaccio se ne andranno».

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