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Sabato, 1 Aprile 2023
Fiorenzuola / Fiorenzuola d'Arda / Largo G.Gabrielli

«Bene l’acquisto del cinema Capitol, non le politiche culturali del Comune»

Il Consiglio comunale di Fiorenzuola da il via libera agli uffici di accendere il mutuo per l'acquisto dello stabile. La minoranza: «Non pensare solo ai muri ma anche ai contenuti. Agevolare le associazioni sugli affitti degli spazi». Morganti (assessore): «La cultura sta ripartendo»

Il Consiglio comunale di Fiorenzuola ha approvato la delibera per dare il via libera agli uffici di accendere il mutuo con Cassa depositi e prestiti per l’acquisizione del cinema Capitol di Largo Gabrielli. L’iter era stato avviato nei mesi scorsi in un’ottica di risparmio e di salvaguardia degli spazi da parte dell’Amministrazione, che ora paga 35mila euro l’anno di affitto. Per l’acquisto saranno impegnati 652mila euro e «la rata del mutuo – ha spiegato il sindaco Romeo Gandolfi nella seduta di Consiglio di lunedì 29 novembre – consentirà un risparmio di 10mila euro l’anno, rispetto alla quota di affitto». Il costo di vendita è pari a 570mila euro come stabilito da una perizia dell’Agenzia delle Entrate. La restante parte imputata per l’acquisto coprirà spese burocratiche, come il notaio. «Vogliamo preservare questo ambito culturale e con il risparmio potremo mettere in atto migliorie al cinema o implementare altre attività culturali – ha spiegato sempre il sindaco -. Il limite di indebitamento del Comune consente la stipula del mutuo che sarà attivato con Cassa depositi e prestiti, in quanto più vantaggioso rispetto ad altri istituti privati».

Nando Mainardi del gruppo di minoranza Cambiamo Fiorenzuola ha espresso «apprezzamento rispetto alla scelta di acquisto del cinema ma non ne facciamo solo una questione di economicità: avremmo approvato e sostenuto la scelta anche se il costo sarebbe stato di 10mila euro in più. Ci convince che lo stabile sia destinato a cinema e che non ci sono altre idee su questo fronte: esprimiamo voto favorevole». Ma per Mainardi «non va tutto bene sulle politiche culturali: tra le motivazioni di acquisto dello stabile, riportate in delibera, quella di incrementare gli spazi pubblici per la promozione e l’organizzazione di eventi culturali. Ricordo che l’ex Macello, spazio culturale di aggregazione, è stato sottratto alla città per ragioni nobili e importanti di carattere sanitario (centro prelievi, nda). In secondo luogo a nostro parere non è stato fatto tutto lo sforzo possibile su una rete di spazi culturali come luogo di aggregazione. Come per la sanità non è stato sufficiente occuparsi di muri (in riferimento ai disservizi dell’ospedale più volte denunciati nelle ultime settimane, nda), anche sul lato della cultura state attenti a non fare lo stesso errore».

In vista del passaggio di proprietà del cinema al Comune, l’assessore alla Cultura Massimiliano Morganti ha già qualche idea: «La sala ospita circa trecento posti a sedere e il primo piano ora usurato e non utilizzato, potrebbe essere reso accessibile per attività correlate al cinema o come spazio mostre». Rispondendo a Mainardi in merito alla gestione degli spazi culturali, Morganti ha annunciato la presentazione di un progetto alla Regione per il recupero dell’ex scuola di Baselica. E sulla programmazione culturale ha detto: «Gli ultimi due anni non sono stati simpatici per nessuno causa Covid ma la ripresa dell’attività teatrale ha dato un po’ di sollievo a tutti e ora si va verso una calendarizzazione da gennaio a metà aprile che sarà resa pubblica a dicembre. L’invito è quello di tornare a rianimare gli spazi che esistono: pian piano la macchina culturale locale si rimette in cammino. Già con il forum delle associazioni che si è riunito abbiamo visto che tante realtà stanno cercando di ripartire in modo concreto con le feste e sagre di quartiere». Il consigliere di minoranza Franco Pastorelli ha suggerito all’Amministrazione di «agevolare le associazioni locali con gli affitti: sono in crisi e alcune devono rinunciare all’organizzazione di eventi per riuscire a pagare gli spazi in concessione». Mainardi ha concluso chiedendo un «maggiore coinvolgimento delle associazioni: sappiamo che le politiche culturali sono state poco attive negli ultimi due anni ma se guardiamo i Comuni vicini molti sono stati più vivaci e vitali anche con il Covid che, in alcuni periodi, ha consentito maggiore agibilità in termini di spazi e iniziative. Il Comune di Fiorenzuola non ha provato ad investire nelle politiche culturali, come ha fatto invece in altri contesti».

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