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Venerdì, 19 Aprile 2024
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«Chiama i carabinieri perché ti restano venti minuti di vita»

Fiorenzuola, arrestato un bengalese per violenze contro la moglie: botte e la minaccia con una mannaia. Accusato di maltrattamenti e lesioni (la donna ha avuto 25 giorni di prognosi)

«Chiama i carabinieri, perché campi ancora venti minuti». Parole agghiaccianti, da far gelare il sangue nelle vene pronunciate da un uomo ubriaco che aveva pestato e minacciato la moglie anche con una mannaia. Un bengalese di 53 anni è stato arrestato in flagranza dai carabinieri di Fiorenzuola, nella sera tra il 15 e il 16 agosto, e accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni gravi. L’uomo si trova in carcere. Importante è stata la reazione di un vicino che ha chiamato subito il 112, sentendo le urla e le grida di aiuto della donna. E con probabilità, il sostituto procuratore Matteo Centini, riaprirà un vecchio caso di maltrattamenti, andando a scavare in precedenti episodi di violenza subiti dalla donna.

La moglie, una connazionale di 51 anni, era stata picchiata con furia, tanto che la prognosi, dopo la visita al pronto soccorso, è stata di 25 giorni. Anche l’uomo è rimasto lievemente ferito, perché inseguendo la moglie in casa è finito contro una porta a vetri. Ora, si attende l’interrogatorio di convalida dell’arresto, da parte del giudice per le indagini preliminari. L’uomo è assistito dall’avvocato Francesca Manfrinato.

Lui, incensurato e con un impiego, secondo una prima ricostruzione era solito bere. E l’alcol gli faceva perdere ogni controllo arrivando al punto di picchiare la moglie e anche la giovane figlia, almeno secondo quanto accaduto nel maggio dello scorso anno. Le due donne, però, non presentarono la querela. Dalle prime indagini è emerso che la donna era solita essere aggredita, quando lui era ubriaco.

L’ultimo episodio sarebbe stato scatenato, la sera di Ferragosto, da futili motivi e dall’alcol. Il figlio dice al padre che esce. Dopo un po’ l’uomo non ricorda più dove sia il figlio, va nella sua camera e non lo trova. Partono le accuse alla moglie e comincia la violenza, a cui non scampa il computer del ragazzo, che viene distrutto. La donna cerca di sfuggire e difendersi da una raffica di pugni, calci, capelli tirati fino a far male. Poi, la minaccia e la mannaia da cucina tra le mani. Lei chiede aiuto, il vicino telefona al 112 e i carabinieri fanno scattare le manette ai polsi del marito violento.

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