Fiorenzuola d'Arda, al Teatro Verdi "Il circo delle formiche"
In programma sabato 22 ottobre 2022 alle ore 21 al Teatro Verdi di Fiorenzuola d'Arda "Il Circo delle formiche", spettacolo omaggio ad Aldo Braibanti, tratto dai testi di Aldo Braibanti "Il circo", Frammenti, Myrmicae, per la regia di Carolina Migli.
Il Circolo delle formiche è uno spettacolo organizzato da TeatroTrieste34 in collaborazione con ChezActors under 35 con la partecipazione di Michela Arcelli ed Elisabetta Rossi dell’Accademia Domenichino, per la stagione IMMORTALI, organizzata dal direttore artistico Mino Manni.
“Il circo delle Formiche” nasce dalle intersezioni e rielaborazioni del testo teatrale di Aldo Braibanti “IL CIRCO”, da alcune sue poesie, lettere, cronache, e dal suo saggio sulla mirmecologia, lo studio delle formiche.
Scritto negli anni '60, è un testo complesso e articolato, pieno di personaggi insoliti come Arlecchino, Aladino, l'ubriaco, la mamma e il papà borghesi, i luttuosi e Pierrot.
Il testo funge da pretesto, o meglio da contenitore per i vari "numeri da circo" che diventano i diversi monologhi, testi e studi dell''autore. Un "anti-trama" in quadri dove l'autore parla del tema della verità e della menzogna, del rifiuto del conformismo e della sottile linea tra sogno e realtà. Alcune parti sono state scritte dopo la donazione di sei bauli di libri di poesie, saggi e scritti vari, donati dalla Signora Camilla Sfolzini, il cui padre era il proprietario di una delle case editrici di Aldo Braibanti “ATTA”.
La recitazione è volutamente sopra le righe ed è intervallata da movimenti scenici di danza contemporanea coreografati da Michela Arcelli ed Elisabetta Rossi (Accademia Domenichino da Piacenza)
La pièce ha il sapore della sperimentazione anni ’60, gli anni in cui è stata scritta l’opera originale IL CIRCO.
L’allestimento è volutamente scarno, povero. La scena è scarna, ci sono solo i corpi delle formiche che si trasformano, man mano, nei personaggi del circo.
I costumi sono fatti di objets trouvés, oggetti trovati per caso e collezionati, che l'autore amava usare per i suoi dipinti e collages, pezzi di legno diventano scettri, bottoni medaglie e vecchie sciarpe turbanti.
Il personaggio di Aldo, sempre presente in scena, osserva le sue formiche, le veste con i costumi del circo presi dal suo magico carrello, e mette loro in bocca le sacrosante verità del mondo fino a chiudere lo spettacolo con un monologo surreale e grottesco sull’idea di un possibile teatro futuro.
Le tematiche affrontate in questa pièce sono l’anticonformismo: la fuga con il circo come unica soluzione per chi vuole pensarla in modo diverso falla borghesia.
La critica alla società: il non voler essere incasellati in un ruolo, il perbenismo, la volontà. di fuga dalla famiglia tradizionale e le file lunghissime della ragnatela che ti riporta ad essa.
La violenza: la richiesta di spettacolarizzazione della morte da parte del pubblico fa di questa pièce un esempio lampante della teoria del grottesco di questo autore, e l’inutilità della guerra.
Il sogno e la morte: ripresa del tema amletico del morire dormire, la morte come liberazione dalle catene e vincoli sociali.
La visione anti antropocentrica: l’uomo non è al centro del mondo ma è uno dei tanti esseri che abitano la terra; secondo gli scienziati per ogni uomo ci sono circa 10 milioni di formiche.
I personaggi sono le formiche del suo formicaio, a turno si esibiscono nei loro rocamboleschi numeri poetici.
PIETRO FENUCCI
ARLECCHINO
MARCELLO BERNI, GIULIA TEBALDI
I BORGHESI
SAMUEL BATESON, ARIANNA GOBBI, GIUDITTA BALLERINI
I LUTTUOSI
SARA GURNARI
L’UBRIACA
DAVIDE PELLECCHIA
ALADINO
ALICE ROBBI
COLOMBINA
MICHELANGELO MARTINO
PIERROT
LORENZO FERRARI
ALDO
MATTIA FRAGASSI
VOCE FUORI CAMPO
e
Sofia Accurso, Matilde Ferrari, Ludovica Fortugno, Anna Laurenzano, Melissa Piccolo, Emma Tinelli
LE FORMICHE ACROBATI
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Il progetto IL CASO ARTISTICO BRAIBANTI
Questo progetto nasce in collaborazione con il TeatroTrieste34 e Piacenza Kultur DOM di Filippo Arcelloni, a seguito della vincita del bando regionale dell'EMILIA ROMAGNA per la riscoperta di autori emiliano romagnoli.
È un progetto che vuole portare alla luce alcune delle opere più rappresentative della sua poetica, consci che Aldo non è solo un simbolo dell'abuso di potere da parte di un'Italia retrograda, ma che è uno dei più grandi intellettuali del nostro paese.
Un lavoro che è il frutto di un lungo percorso di ricerca e documentazione, di incontri con chi lo conosceva con studiosi ed intellettuali che stanno analizzando la sua opera omnia.
Teatrotrieste 34, in collaborazione con ChezActors, Marco Vaccari illustratore e Epikurea, hanno organizzato alcune serate conoscitive come anteprima dello spettacolo, come azioni spot per portare il pubblico, passo dopo passo, verso la comprensione di un autore così complesso.
Sono state organizzate due serate di messa di poesie, poetry slam, convegni, tables rondes sul documentario di Carmen Giardina e Alessandro Palmese, una campagna podcast su Radio Raccontiamoci di EPIKUREA, un manifesto dell’'illustratore Marco Vaccari e ultimo ma non meno importante una campagna tik-tok per incuriosire i giovani.
"Il processo e la successiva carcerazione di Aldo Braibanti hanno messo una pietra tombale sulla sua opera. Il progetto vuole creare interesse sulla produzione letteraria e figurativa dell’autore, così da non essere più il “caso Braibanti”, ma il “CASO ARTISTICO BRAIBANTI” che mette in luce il suo operato come artista, letterato, drammaturgo e poeta. Crediamo che sia questo l’unico vero modo di rendergli giustizia e far conoscere questo nostro grande intellettuale alle nuove generazioni".