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Conoscere la celiachia:torna il progetto “Tutti a tavola tutti insieme”

L'obiettivo è, anche quest'anno, quello di far conoscere a insegnanti, bambini e genitori le differenze alimentari ed in particolare la celiachia affinché le differenze alimentari non diventino motivo di esclusione sociale

Anche quest'anno nelle mense scolastiche di Fiorenzuola verrà servito un menù completamente e naturalmente senza glutine, che prevede risotto, polpettone e verdura si stagione. Giovedì 22 ottobre debutterà, per la prima volta nell'anno scolastico in corso, il progetto "Tutti a tavola tutti insieme"; progetto ideato nel febbraio 2015 grazie alla fattiva collaborazione tra Associazione Italiana Celiachia (rappresentato da Simonetta Mastromauro), dalla commissione mensa presieduta da Pasquale Masullo e dall'assessorato alla Pubblica Istruzione. 

“In meno di un anno - spiega l'assessore alla Pubblica Istruzione Sara Lusignani - questo progetto, che prevede un menù privo di glutine ogni sei settimane, ha visto la partecipazione di oltre 250.000 bambini durante la settimana della celiachia ed ha riscosso un tale successo nell'opinione pubblica tanto da aver attratto trasmissioni televisive come "Uno mattina" e da essere stato presentato dall'Aic all'Expo di Milano”. 

L'obiettivo è, anche quest'anno, quello di far conoscere a insegnanti, bambini e genitori le differenze alimentari ed in particolare la celiachia affinché le differenze alimentari non diventino motivo di esclusione sociale: “Continuare questo progetto – aggiunge l'assessore Lusignani - significa tracciare con maggior forza e decisione un percorso già intrapreso, un percorso che si estenda a tutte le differenze alimentari perché, mi preme sottolineare che, con questo progetto i bambini sono venuti a contatto con le diverse intolleranze e non solo con la celiachia. Un amico mi ha detto che le tradizioni non sono altro che innovazioni ben riuscite: ecco, io vorrei che “Tutti a tavola tutti insieme” diventasse per Fiorenzuola, e non solo, una tradizione. Sentirsi dire grazie da una mamma perché la sua bambina era tornata a casa felice per essersi seduta in mensa nel posto in cui voleva e non in quello assegnato senza rischio di contaminazione mi ha fatto capire quanto importante sia perseverare in questo progetto è quanto sia importante che anche gli altri comuni possano pensare di introdurlo, non solo una volta l'anno". 

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