rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Fiorenzuola Today Fiorenzuola d'Arda / Via Antonio Gramsci

«Il Covid ha ritardato l'apertura delle nostre nuove attività ma non ci piangiamo addosso»

Viaggio tra alcune delle attività commerciali di Fiorenzuola che hanno aperto a ridosso della seconda ondata della pandemia. Cinque donne che già nei primi mesi di quest’anno erano pronte, o quasi, ad aprire i battenti ma hanno dovuto, o in qualche caso voluto, rimandare

Dal bar alla libreria, dal negozio di abbigliamento a quelli di pasta fresca e con piatti innovativi. Negli ultimi mesi Fiorenzuola ha accolto nuove donne imprenditrici. Coraggiose: non si sono lasciate intimorire dall’emergenza sanitaria e hanno aperto nuove attività commerciali, alcune delle quali assenti da anni o mai approdate nel capoluogo della Valdarda. Giovanna Villaggi, Silvia Vanghi, Alberta De Troia, Fabiola Grignaffini e Roberta Braghieri sono le commercianti che già nei primi mesi di quest’anno erano pronte, o quasi, ad aprire i battenti ma hanno dovuto, o in qualche caso voluto, rimandare. Hanno fatto bene o male? Loro non si lamentano, «si lavora» - dicono – nonostante l’apertura sia “caduta” nelle settimane della seconda ondata della pandemia e hanno avuto a che fare con i Dpcm e le ordinanze Regionali.

Roberta Braghieri-2Tra le nuove realtà che hanno aperto a Fiorenzuola e che siamo andati a conoscere, c’è quella di Roberta Braghieri, 44enne di Fiorenzuola. Ad agosto ha aperto “Pokè Bowl Cafè” nei pressi del centro commerciale “Cappuccini” e non nasconde la paura che l’ha accompagnata in questi mesi, ancora prima di dare il via all’attività. «Dovevamo aprire a gennaio ma la fornitura di attrezzature si è interrotta nei mesi successivi a causa dell’emergenza sanitaria e abbiamo rimandato ad agosto». Ma se ci ripensa «è stato meglio così» - racconta. «Se avessi aperto ad inizio anno, una chiusura immediata non avrebbe di certo portato benefici. Ho avuto paura ma sono intraprendente ed è necessario pensare positivo e non piangersi addosso: chi si piange addosso può chiudere l’indomani. In questo modo, aspettando, ho potuto incanalare il marchio sui social e creare la cerchia di clienti», spiega mentre ci mostra soddisfatta i piatti che propone il suo locale. «E’ un’attività innovativa, a Piacenza non c’è e la si vede soprattutto nelle metropoli. Prepariamo insalate hawaiane a base di pesce e condimenti vari che ci vengono richieste da asporto anche da molte aziende del territorio in pausa pranzo».

Si occupa di prodotti alimentari, pasta fresca in questo caso, e ristorazione anche “La zuppiera di Ignazio”, aperta circa un mese fa da Fabiola Grignaffini, Fabiola Grignaffini-244 anni e anche lei di Fiorenzuola. «Se ha inciso il Dpcm? Anche se ho aperto da poco ho notato una differenza tra le prime due settimane ad oggi. Prima la gente poteva fermarsi qua a pranzare ora non si può più e si lavora sull’asporto» - racconta dal bancone mentre nel laboratorio alle sue spalle ci sono due dipendenti. «E’ un’attività nuova, prima mi occupavo di tutt’altro. Negli ultimi anni mi sono formata e dedicata a questo progetto». Poteva avviare l’attività prima, più o meno a febbraio quando erano in corso i lavori di ristrutturazione, nel locale dove si è insediata in via Trieste, poi interrotti nella fase di lockdown.

Silvia Vanghi-2Era pronta ad aprire il suo negozio di abbigliamento a primavera anche Silvia Vanghi, 26enne, titolare di “Paprika” su corso Garibaldi. Ha aspettato il 12 settembre, giorno di uno dei pochi appuntamenti con gli “Affari in centro” che si sono potuti organizzare quest’anno. Con la didattica a distanza e lo smartworking la gente esce meno di casa e di conseguenza si riducono gli acquisti? – chiediamo. «Non posso lamentarmi dei mesi di settembre e ottobre mentre a novembre si sono sentite e hanno influito le restrizioni e soprattutto le chiusure dei comuni: io lavoro parecchio con clienti che arrivano da fuori comune, speriamo che con il Natale ci si possa riprendersi un po’» - dice fiduciosa.

È ottimista anche Giovanna Villaggi che dal 25 ottobre lavora insieme al figlio Lorenzo Morsia dietro al bancone del loro “Bell’s Caffè”, proprio sotto il Giovanna Villaggi-2campanile. Per 17 anni ha lavorato come store manager all’outlet di Fidenza poi ha deciso di voltare pagina per veder nascere la sua caffetteria. «Riusciamo a gestire bene l’asporto con clienti fidelizzati e non. Il problema è il disagio che si crea con il freddo dell’inverno: la gente è costretta a consumare all’esterno quello che ordina al bar».

Siamo stati anche in libreria, alla "Mondadori". A Fiorenzuola una libreria mancava da diversi anni e a riportarla sul territorio ci ha pensato Alberta De Troia che la gestisce insieme al padre. Prima erano titolari di una tabaccheria Alberta de Troia-2ma «il gioco non mi appartiene», racconta mostrandoci gli scaffali ben organizzati per categoria di libri. «Sono diplomata in Discipline dello spettacolo ed era un sogno nel cassetto». Dopo tanti anni senza una libreria Fiorenzuola ha voglia di leggere? – chiediamo alla titolare. «Fiorenzuola ha voglia di leggere e non me lo aspettavo. Così come sono rimasta stupita delle letture dei ragazzini: se pensavo prediligessero biografie, racconti dei loro idoli o romanzi, ci sono tantissimi ragazzini che leggono testi di filosofia o sociologia che magari io leggevo a 20 o 30 anni». Tutte queste coraggiose imprenditrici le abbiamo lasciate con un in bocca al lupo. Ne hanno bisogno.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

«Il Covid ha ritardato l'apertura delle nostre nuove attività ma non ci piangiamo addosso»

IlPiacenza è in caricamento