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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Diccap Sulpl: «Qualche giorno di tempo all’Unione per dare garanzie ai lavoratori»

Palumbo: «Unione Bassa Valdarda Fiume Po in profonda crisi gestionale e amministrativa, Cgil-Cisl-Uil non possono minimizzare la situazione»

Con la Prefettura, in modalità videoconferenza, si è svolto il tentativo di conciliazione in seguito allo stato di agitazione indetto dal Sulpl per le criticità dell'Unione Bassa Val D'Arda Fiume Po che hanno avuto ricadute economiche e sulla sicurezza dei lavoratori. «Il quadro che è emerso – commenta Miriam Palumbo, coordinatore territoriale del sindacato Diccap Sulpl - è di una profonda crisi gestionale e amministrativa dell'Unione che appare di difficile risoluzione nell'immediato. Eppure apprendiamo a mezzo stampa che i magnifici tre (Cgil, Cisl, Uil) hanno illuminato il presidente e hanno tracciato un roseo futuro per l'Unione. Ci chiediamo fino ad oggi, sindacalmente parlando, cosa hanno fatto, visti i risultati catastrofici. Di questo passo è lecito chiedersi se ci sarà un futuro per questa Unione. Comunque, nonostante la palese, ennesima, brutta copia del nostro comunicato, auspichiamo che i confederali si attivino oltre le parole per l'interesse dei lavoratori. Noi apprezziamo qualsiasi azione sindacale trasparente e corretta, e non è nel nostro costume sminuire l'altro».

«Ci saremmo anche astenuti dallo scrivere questo comunicato – aggiunge Palumbo - dal momento che ci siamo impegnati a definire l'esito dello stato di agitazione nella mattinata di mercoledì prossimo in Prefettura. Il rinvio è stato proposto per concedere qualche giorno al presidente dell'Unione e ai suoi collaboratori per ripresentarsi al tavolo della Prefettura con soluzioni concrete, quali una data certa per il pagamento di quanto dovuto ai colleghi e con garanzie per la loro sicurezza e riattivazione dei servizi sospesi. I confederali piacentini sono soliti destituire d'importanza i tentativi di conciliazione dinanzi al Prefetto, lo hanno fatto a Piacenza in passato e ora ci riprovano con l'Unione. Ma è al presidente che mi rivolgo nuovamente, al fine di ribadire che con uno stato di agitazione in atto, gli unici interlocutori devono essere il rappresentante dei lavoratori e l'organizzazione sindacale di riferimento che ha proclamato l'agitazione. Quindi niente accordicchi o passaggi interlocutori con soggetti terzi e massima trasparenza e serietà, altrimenti questo stato di agitazione si evolverà in azioni sindacali concrete e certe. Puntualizziamo ciò perché vogliamo che la trattativa vada a buon fine per il bene e a tutela dei lavoratori e per non creare disagio ai cittadini, in un momento così delicato».

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