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«Dieci anni sono tanti: dal 2006 ad oggi Fiorenzuola è cambiata». Il bilancio del sindaco Giovanni Compiani

«Un bilancio decisamente positivo e se cosi è stato, è grazie alla mia famiglia che mi ha supportato e sopportato in questi lunghi 10 anni al servizio della mia città. Grazie Fiorenzuola!»

«Dieci anni sono tanti e dal 2006 ad oggi Fiorenzuola è cambiata». Il sindaco di Fiorenzuola, Giovanni Compiani ha voluto chiudere il suo mandato – chiudere si fa per dire: mancano ancora trentacinque giorni prima delle elezioni – tra la gente, i suoi concittadini. Lo ha fatto nella serata di giovedì 28 aprile nel ridotto del teatro Verdi che, a fatica, è riuscito a contenere tutte le persone intervenute. C’erano le autorità militari e religiose di Fiorenzuola (il comandante della Guardia di Finanza, Luogotenente Giorgio Botti, il Maggiore dei carabinieri Emanuele Leuzzi, il parroco monsignor Gianni Vincini), i sindaci dei comuni limitrofi, il sindaco di Piacenza, Paolo Dosi, il presidente della Provincia, Francesco Rolleri, l’assessore Regionale Paola Gazzolo e tanti, tanti fiorenzuolani. Ma anche i tanti colleghi di Compiani, gli assessori e i consiglieri del mandato in corso e di quello precedente, insieme ai funzionari del Comune. Presente al completo anche la famiglia.

Per far capire che la nostra città è cambiata Compiani ha usato una metafora che ha anche dato il titolo alla serata: “Son tornati i pesci nell’Arda”. «Questo titolo l’ho preso da un articolo di qualche anno fa in cui si diceva: “Moria di pesci nell’Arda”. Ma sono tornati questi pesci? – si è chiesto il primo cittadino -. Qualcuno si è accorto se sono tornati?. Bene, questo serve a dire che durante il giorno non ci fermiamo spesso a pensare cos’ha cambiato la nostra vita, se la nostra vita è cambiata e cosi anche la nostra città».

La serata è stata presentata dall’assessore Augusto Bottioni e condotta, seguendo la linea di un’intervista, dall’ex direttore di Libertà, Gaetano Rizzuto.

Si parte con i primi cinque anni e le icone scelte da Compiani per sintetizzare il primo mandato sono state la tangenziale e il blocco A dell’spedale. «La tangenziale ha aperto nuove strade dal punto di vista urbanistico e viabilistico. Grazie alla tangenziale oggi riusciamo a fare le rotonde. Hanno lavorato al progetto molti sindaci prima di me e anche io ho dato il mio contributo: una piccola parte ma faticosa, come chiedere ulteriori finanziamenti per l’asfaltatura, sollecitare l’ANAS, la Regione per i vari interventi e cosi via. La città si è riorganizzata in modo diverso».

Il 2009 è stato l’anno dell’inaugurazione del blocco A dell’ospedale della Valdarda. «Quest’opera era già stata annunciata e il progetto era già stato fatto prima che arrivassi io. La costruzione è stata fatta nel mio mandato e ha dato inizio ad un nuovo modello di ospedale».

IMG_20160428_221610-2I primi cinque anni sono stati quelli più facili, quelli in cui sono stati spesi 60milioni di euro suddivisi in opere urbanistiche e viabilistiche (parcheggi) e una parte destinata al sociale. Poi è arrivato il Patto di Stabilità. «Da quel momento noi amministratori abbiamo vissuto anni con frustrazione. Anni in cui abbiamo dovuto reinventarci, riprogettarci e modificare i nostri programmi, pur avendo le disponibilità. Se il Comune non ha i soldi non li ha, non può farci niente. Ma il nostro è sempre stato un ente virtuoso perché, cercando sempre di pesare poco sul bilancio delle famiglie, ha sempre rispettato il Patto. Una situazione frustante per tutta la giunta».

«in questi anni però Fiorenzuola mi ha dato tanto. Io sono un figlio di Fiorenzuola: a chi non mi conosce posso sembrare una persona troppo seria, anche se mi piace molto stare in mezzo alla gente. Ho impostato il mio mandato a stretto contatto con il cittadino: il mio ufficio ha le porte sempre aperte, si c’è un orario formale, ma chi bussa entra sempre. Molta soddisfazione me l’hanno data anche i giovani e gli anziani: è bello vedere al mattino i bambini in giro per il paese che mi dicono “Ciao sindaco!”. Per quanto riguarda gli ospiti del centro diurno: quando vado far visita e li chiamo per nome, loro si sento importanti. Sono queste le cose che danno la carica giusta nei momenti difficili. In un mandato cosi lungo si possono commettere errori, ci sono state critiche, giuste e costruttive. La mia città mi ha dato molto affetto».

Anche la tematiche della sicurezza ha avuto un ruolo fondamentale nei due mandati del sindaco. «Non siamo gente da reati partciolarmente gravi che hanno altre realtà. Credo che se siamo finiti sui giornali meno di altri comuni, è anche merito delle forze dell’ordine. Noi siamo stati tra i primi comuni a mettere in piedi un sistema di videocamere nelle aree verdi e nelle vie oggetto di furti. Un sistema che stiamo aggiornando in questo periodo e che verrà messo in rete tra le varie forze di polizia. Inoltre abbiamo sottoscritto il protocollo “Mille occhi sulla Città” e la convenzione con l’Associazione Nazionale Carabinieri per la vigilanza sul mercato cittadino. Il contributo maggiore però è arrivato dai cittadini e tutte le segnalazioni hanno avuto effetti positivi. Stiamo poi lavorando per spostare la caserma dei carabinieri in centro storico e in particolar nella palazzina dell’Ex Liceo. Questo comporta un efficientamento energetico dell’edificio e un recupero generale della struttura».

«C’è stato un cambiamento progressivo negli anni ma si poteva fare d più. 60milioni d euro spesi in cinque anni non sono mica male: anni che sono stati positivi fino al 2009, dopo di che il lavoro dell’Amministrazione si è complicato».

Il secondo mandato dunque è iniziato con delle difficoltà: «Lo Stato taglia i bilanci dei Comuni, scoppia il caso dell’ospedale. Negli anni della crisi però sono cresciuti i dipendenti e le imprese. Fiorenzuola ha reagito alla crisi con imprenditori coraggiosi, lungimiranti che con la loro innovazione e competitività si sono spostati su mercati nazionali e internazionali. Non è stato tutto rose e fiori: il commercio è cambiato e cosi l’edilizia. Siamo tra i pochi Comuni che, in base ai dati di “UnionCamere”, ha registrato un segno positivo per quanto riguarda l’imprenditoria. Le aziende hanno trovato un terreno fertile e un Amministrazione attenta, anche se non siamo riusciti ad accontentare tutti».

IMG_20160428_221527-2Poi arriva il caso dell’ospedale, «un percorso di incertezze e di ritardi da parte dell’Ausl». «Io ho cercato di trasformare un fatto negativo in un’opportunità, ovvero un ospedale tutto nuovo. Da questo fatto ho imparato che se un amministratore non coglie un’occasione, il suo errore si ripercuote nel tempo (si è riferito all’ospedale di Fidenza ndr). Abbiamo guardato avanti, con le carte in mano e con la conoscenza del problema con la massima trasparenza possibile».

Nonostante la chiusura dell’ospedale, Fiorenzuola è migliorata su certi aspetti: «Abbiamo una città tecnologica, gli abitanti sono aumentati ed è più ricca di eventi, non abbiamo debito pubblico, le tasse a carico dei cittadini sono diminuite e in cassa lasciamo più di 4milioni di euro al successore. Lasceremo ai cittadini opere che io purtroppo vedrò realizzate da cittadino.Grazie ai preziosi dipendenti comunali abbiamo messo a bando più di 3milioni e mezzo di euro di opere che dovranno essere completate e rendicontate entro il 2016. A maggio Fiorenzuola sarà un cantiere unico».

Un’idea che il sindaco è riuscito a realizzare è stato “FiorePerTe”, gli uffici in cui il cittadino può trovare il 90% dei servizi che il Comune offre. «Il progetto iniziale era quello di creare un ufficio unico, dove ora c’è la biblioteca, in cui i fiorenzuolani potessero trovare tutti i front office degli uffici interni del Comune. La biblioteca sarebbe stata trasferita nei locali dell’Ex Municipio, ma il progetto non è andato in porto a causa della crisi dell’edilizia. “FiorePerTe”  ha  però  registrato buoni risultati: dalle 6mila persone che ne hanno usufruito inizialmente, siamo arrivati alle 10mila a fine 2015».

«Un bilancio decisamente positivo e se cosi è stato, è grazie alla mia famiglia che mi ha supportato e sopportato in questi lunghi 10 anni al servizio della mia città. Grazie Fiorenzuola!».

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