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Due anni di condanna per la donna che raggirò Adriano Casella

E’ stata condannata a due anni di reclusione per circonvenzione di incapace Suada Zylifi, la donna albanese di cui si era innamorato Adriano Casella e per la quale, secondo le accuse sarebbe arrivato a vendere beni di famiglia e uccidere il padre nel luglio del 2013 a Sariano di Gropparello

E’ stata condannata a due anni di reclusione per circonvenzione di incapace Suada Zylifi, la donna albanese di cui si era innamorato Adriano Casella e per la quale, secondo le accuse sarebbe arrivato a vendere beni di famiglia e uccidere il padre nel luglio del 2013 a Sariano di Gropparello. La donna, difesa dall’avvocato Luca Curatti del Foro di Cremona, aveva scelto il rito abbreviato. Il pm Ornella Chicca ha chiesto la condanna a quattro anni, ma il giudice per l’udienza preliminare Elena Stoppini l’ha ridotta a due. Adriano Casella, che si è costituito parte civile con l’avvocato che lo difende dall’accusa di omicidio, Francesca Cotani del Foro di Milano, ha depositato la richiesta di risarcimento di 100mila euro.

Soddisfatta la difesa, che aveva chiesto l’assoluzione. Per Curatti, la circonvenzione di incapace non ci sarebbe stata perché in quel contesto era una cosa abbastanza normale che la donna, come tutte quelle che si prostituiscono, chiedesse denaro. Secondo il legale, inoltre, andava considerato anche lo stato psicofisico di Adriano il quale era sì innamorato e quando versava alla donna il denaro – lei gli diceva che i soldi servivano per pagare gli sfruttatori e uscire dal giro – era in grado di autodeterminarsi «era consapevole». Secondo le indagini e secondo quanto emerso in aula, la donna avrebbe ricevuto da Casella circa 10mila euro.

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