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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Escursione nei luoghi dell’Uomo di Neanderthal per la conviviale del Rotary

Con questo appuntamento, il Rotary Club di Fiorenzuola d’Arda ha voluto dare seguito all’impegno di valorizzare il proprio territorio e di scoprirne gli aspetti meno noti

Quinta conviviale dalla formula inconsueta per il Rotary Club di Fiorenzuola d’Arda: soci e ospiti si sono ritrovati domenica 20 ottobre, alle ore 9:30, all’albergo – ristorante “Il Cervo” di Agazzano per un’escursione, accompagnati dal geologo Fabio Cella. L’obiettivo era quello di conoscere i luoghi del territorio piacentino in cui è stata accertata la presenza dell’Uomo di Neanderthal.

Con questo appuntamento, il Rotary Club di Fiorenzuola d’Arda ha voluto dare seguito all’ impegno di valorizzare il proprio territorio e di scoprirne gli aspetti meno noti. Dopo la conviviale dedicata alla Via Francigena, è stata la volta di un’altra peculiarità del territorio piacentino: i reperti risalenti al Paleolitico medio, epoca in cui si colloca l’Uomo di Neanderthal. L’iniziativa ha visto il patrocinio del Comune di Agazzano.

Il Presidente Timpano ha voluto sottolineare l’importanza di questa conviviale come modo per esplorare luoghi e realtà di alto valore storico-artistico-culturale. Per avvicinarsi meglio a queste tematiche storiche, è stato fondamentale il contributo del socio Fabio Cella, geologo, nonché appassionato di storia ed esperto dell’età preistorica. Grazie alla sua relazione, soci e ospiti (circa quaranta le persone intervenute) hanno potuto compiere un vero e proprio viaggio nel mondo dell’Uomo di Neanderthal. Il prof. ha spiegato che si trattava di un ominide che visse tra i 100.000 e i 35.000 anni fa, in quello che è definito periodo Musteriano, durante una delle quattro grandi glaciazioni, quella di Wurm. Era un esemplare diffusosi principalmente in Europa e i motivi della sua estinzione non sono stati ancora ben definiti. Viveva in grotta e cacciava cavalli, stambecchi o uro, grandi bovini ormai scomparsi. Era in possesso di elevate tecnologie litiche ed aveva un comportamento sociale piuttosto avanzato, visto che dava sepoltura ai defunti.

Dopo questo interessante excursus storico-antropologico, il prof. Cella si è soffermato sulla presenza dell’Uomo di Neanderthal nella provincia di Piacenza. Le sue tracce sono state rinvenute nei terrazzi alluvionali del Tidone e del Trebbia. Qui l’uomo era stanziato in capanne e scheggiava selci per avere utensili. Si tratta di un’area di grande interesse storico: gli esperti dell’Università di Ferrara hanno addirittura ipotizzato che i resti rinvenuti nella nostra provincia risalgano ad un periodo Premusteriano, anteriore, quindi, a 100.000 anni fa. A questo punto, sotto la guida del prof. Cella, il gruppo si è spostato in località Rivasso di Agazzano per vedere in loco quanto illustrato nella relazione.

Camminando tra campi e sterrati, si è ricostruito il paesaggio dell’epoca, una tundra brulla. Qui l’uomo disponeva di acqua (il fiume Luretta), selce e di una posizione di controllo; per questo vi rimase insediato per circa 60.000 anni.

Nella zona sono possibili ritrovamenti di selci lavorate, a testimonianza di questo lontano passato.

Il Presidente Timpano, a conclusione, ha voluto sottolineare la grande soddisfazione per la riuscita dell’iniziativa, mettendo in evidenza che “il territorio piacentino si caratterizza per una lunga stratificazione storica che ha radici nel più lontano passato. Con questa esperienza abbiamo compiuto un viaggio all’indietro di almeno 50 mila anni”.

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