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Famiglie solidali affiancano quelle in difficoltà «per evitare il più possibile l’allontanamento dei minori»

Si tratta di una sperimentazione innovativa, denominata “Famiglia affianca famiglia”, che verrà realizzata dal Comune grazie al supporto dell’associazione “Dalla parte dei bambini”

All’affido tradizionale dei minori il Comune di Fiorenzuola inserisce un ulteriore strumento per affrontare efficientemente la fragilità familiare attraverso l’affiancamento di un nucleo famigliare solidale, con l’obiettivo di perseguire il bisogno primario e il diritto di ogni bambino e di ogni ragazzo di crescere nella propria famiglia, essere educato e amato, costruire legami significativi e sviluppare la propria personalità.

Si tratta di una sperimentazione innovativa denominata “Famiglia affianca famiglia”, presentata in Giunta dall’assessore alle Politiche Sociali Paola Pizzelli; e che verrà realizzata dal Comune grazie al supporto dell’associazione “Dalla parte dei bambini”. «Il progetto – si legge nella delibera – vuole evitare il più possibile l’allontanamento dei bambini dalla propria famiglia, sostenendo i genitori in difficoltà senza ricorrere all’affido familiare o all’inserimento in comunità di accoglienza e fornendo un sostegno articolato all’interno del nucleo familiare che non è rivolto soltanto ai minori ma è caratterizzato dall’affiancamento di tutta la famiglia da parte di un altro nucleo capace di esercitare un’azione di appoggio nella quotidianità, orientato allo sviluppo delle competenze genitoriali e alla reciprocità». Per la realizzazione di questo percorso il Comune ha impegnato cinquemila euro, risorse che potrebbero coprire eventuali rimborsi alle famiglie che affiancheranno i nuclei in difficoltà.

“Famiglia affianca famiglia” è già stato sperimentato positivamente dai Comuni di Pontenure e Caorso e rappresenta anche «un importante raccordo sia con le associazioni locali che con gli altri Comuni ed Unioni del Distretto di Levante in cui il progetto è già stato o sarà realizzato in futuro». Si parla di coinvolgimento di associazioni perché il progetto prevede l’attivazione di nuove risorse a supporto delle famiglie in difficoltà come, appunto, realtà presenti nel “mondo” associazionistico locale non dedicate specificatamente all’affido. Le esperienze di affiancamento familiare potrebbero durare all’incirca dodici mesi con la costante supervisione dei Servizi sociali del Comune che si avvarranno di un tavolo di coordinamento composto dai referenti territoriali, dai tutor individuati dalla rete delle associazioni coinvolte nell’affiancamento familiare. Inoltre verrà istituita un equipe tecnica composta da assistenti sociali e tutor referenti dei casi, con il compito di valutare e verificare i progetti di affiancamento. 

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