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«Gandolfi si è accorto dopo cinque anni dell'impoverimento dei servizi sanitari in Valdarda»

Così Dario Marini Ricci, candidato sindaco di “Cambiamo Fiorenzuola”, dopo la diffusione della lettera del sindaco all’Ausl, nella quale mette in evidenza «disservizi del sistema sanitario ospedaliero e territoriale». Marini Ricci: «Approccio diverso nei confronti della direzione di Ausl. Non si gestisce la sanità votando sempre si, senza incidere»

Dario Marini Ricci-3«Dopo quattro anni il sindaco Romeo Gandolfi si è accorto dell’impoverimento dei servizi dell’ospedale di Fiorenzuola e della sanità in Valdarda. Dal 2016, infatti, ha votato a favore dei bilanci di Ausl e successivamente nel 2017 del Piano di riorganizzazione della sanità piacentina. Documenti che preannunciavano proprio questo, ovvero un impoverimento dei servizi». Così Dario Marini Ricci, candidato sindaco della lista civica di centrosinistra “Cambiamo Fiorenzuola”, dopo la diffusione della lettera del primo cittadino Romeo Gandolfi all’Ausl, nella quale mette in evidenza «disservizi del sistema sanitario ospedaliero e territoriale». Tra queste: «Carenze quanto a programmazione, pianificazione, organizzazione e logistica dell'attuale offerta di prestazioni sanitarie rivolte ai pazienti esterni all'Ospedale residenti nel Comune di Fiorenzuola».

«Cinque anni fa - spiega Marini Ricci - promettevano mari e monti, e in questi anni hanno continuato a promettere mari e monti. Ci que anni fa era in programma la costruzione della casa della salute, e ancora oggi manca, e di certo non sarà pronta a breve. Rivolgiamo l’ospedale, era lo slogan di cinque anni fa e oggi abbiamo un centro riabilitativo e una struttura ospedaliera con una forte carenza del personale necessario per i servizi rivolti alla popolazione del territorio. Ecco, da parte nostra ci sarà un approccio diverso nei confronti della direzione sanitaria del Ausl. Non si gestisce la sanità votando sempre si, senza incidere, votando a favore di tutti i bilanci della conferenza sociosanitaria dal 2016 ad oggi, come ha fatto il sindaco. Bilanci che contenevano il ridimensionamento del nostro ospedale».  

 Secondo la lettera che l’Amministrazione ha inviato ad Ausl sono state riscontrate dai cittadini e, appunto, dagli amministratori comunali la «soppressione di alcune prestazioni, la forte limitazione e il contingentamento delle prestazioni fruibili presso la sede ospedaliera, la delocalizzazione di alcune prestazioni in una logica di supplenza distrettuale che non pare rispettosa dei criteri di prossimità nei confronti della popolazione più fragile, il differimento dell'esecuzione delle prestazioni in base a un'agenda delle prenotazioni percepita come incongrua in relazione alla gravità delle patologie del pazienti richiedenti». Gli Amministratori si chiedono i motivi di queste «inefficienze» e sono preoccupati per «sviluppo del Presidio ospedaliero di Fiorenzuola che ad oggi pare alquanto problematico e incerto: a un mese e mezzo dall'inaugurazione ufficiale del Blocco B dell'Ospedale permangono reiterate incertezze e una persistente mancanza di informazioni aggiornate sui programmi aziendali riguardanti modalità tempistica e dotazioni dell'imminente riattivazione del Pronto Soccorso dopo i lavori di ristrutturazione, dell'attivazione dei 15 letti previsti presso la Medicina e dell'implementazione delle attività previste al terzo piano del Blocco B. Queste ultime concorrono al raggiungimento degli standard per il terzo livello riabilitativo, un traguardo ritenuto indispensabile per la reputazione e l'attrattività del Polo riabilitativo ma che oggi sinceramente sembra molto lontano. A ciò si aggiunga la sospensione delle indagini endoscopiche presso il Blocco A che impediscono ai professionisti della Medicina di completare gli accertamenti diagnostici con aggravio dei trasferimenti a Piacenza e la mancata copertura sulle 24 h del personale rianimativo (anestesisti) contrariamente a quanto assicurato in reiterati incontri».

Per gli amministratori comunali, che chiedono un incontro con i vertici di Ausl, «occorre accompagnare la cittadinanza nella rappresentazione del nuovo scenario e nella comprensione delle ragioni sottese. Ogni atteggiamento attendista che procrastina le realizzazioni preannunciate in sede istituzionale, in particolare dopo il flagello Covid-19, non fa che incrementare i livelli di ansia e di timore».

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