rotate-mobile
Fiorenzuola Today Fiorenzuola d'Arda

Gianluigi Nuzzi al "Verdi" con le inchieste sulla Chiesa: «Un muro di silenzio sulle offerte dei fedeli»

Il giornalista e conduttore televisivo: «Si attraversano tre pontificati con un giornalismo d'inchiesta che arriva sul palco fornendo una chiave teatrale di quello che è accaduto: dalle spericolate operazioni finanziarie alla lotta che il Papa sta conducendo per riformare la Chiesa»

Nel 2016 sono tornati alla ribalta delle cronache nazionali fatti di qualche anno fa: un esempio è il caso di Chiara Poggi. Come si spiega che nuovi retroscena emergono dopo questo lungo lasso di tempo?

«Per quanto riguarda questo caso c’è la difesa di Alberto Stasi che sta portando avanti una battaglia difensiva rileggendo certi elementi come quello del DNA sotto le unghie di Chiara Poggi. Io sono scettico sull’efficacia di queste attività difensive perché credo che il lavoro fatto soprattutto negli ultimi processi abbia cristallizzato una responsabilità significativa attribuita ad Alberto Stasi. È anche vero che questo è consentito dal nostro codice: l’attività difensiva è permessa e presenteranno un istanza di revisione a processo. Vedremo come andrà a finire».

Gravi fatti di cronaca e web. Che rapporto c’è tra queste due cose? Nella vostra trasmissione come anche oggi avviene in quasi tutte le testate sono molto importanti i social per raccogliere l’audience dagli internauti. Non crede che la situazione stia un po’ sfuggendo di mano soprattutto agli utenti del web che spesso intervengono con post, tweet fuori luogo?

«Il web ha diversi piani, è come un edificio dove, oltre ai vari piani ci sono anche gli scantinati: questi spazi nel web vengono usati da persone per diffamare, inneggiare, scaricare frustrazioni. Consapevoli di questo uno deve essere anche pragmatico e guardare il lato positivo: il nostro pubblico quando dialoga con noi utilizza in maniera importante i social con dei suggerimenti e idee che possono aiutare nel confezionamento della puntata successiva. Il trenta per cento delle nostre puntate è fatto proprio dalle segnalazioni che riceviamo dai nostri amici telespettatori: c’è chi ha competenze e che le offre come il meccanico che dice “no quella macchina non è passata sotto la camera perché ha una conformazione diversa”, l’esperto che scrive quali erbe possono crescere in un determinato terreno come in quello dove è stata trovata la povera Yara Gambirasio. Noi poi non facciamo un lavoro investigativo: facciamo giornalismo cercando di andare a vedere la veridicità di quello che leggiamo, non ci bastano gli atti giudiziari perché poi a volte capita spesso che la verità giudiziaria sia solo parziale».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Gianluigi Nuzzi al "Verdi" con le inchieste sulla Chiesa: «Un muro di silenzio sulle offerte dei fedeli»

IlPiacenza è in caricamento