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I pensionati di Cgil, Cisl e Uil contro lo scioglimento dell’Unione della Bassa

«Le Unioni dei Comuni rappresentano una risposta che dà vantaggi tangibili, in relazione alle esigenze del diversi territori e delle comunità che le abitano»

Lo scioglimento delle Unioni tra i Comuni è una prospettiva che non piace ai sindacati dei pensionati di Cgil Cisl e Uil. «Le Unioni dei Comuni rappresentano una risposta che dà vantaggi tangibili, in relazione alle esigenze del diversi territori e delle comunità che le abitano. Per esempio, i servizi ai disabili e alle famiglie in difficoltà possono essere gestiti meglio condividendo risorse, effettuando economie di scala e valorizzando buone pratiche, nell'interesse del cittadini ed, in particolare, delle categorie più deboli. Perciò la rottura delle unioni comunali già in essere, va evitata, come, d'altra parte, deve essere contrastata l'inerzia a costituirne di nuove». Così Aldo Baldini (Fnp Cisl), Pasquale Negro (Uilp Uil) e Luigino Baldini (Spi Cgil) intervengono in merito a quello che sta accadendo all’Unione della Bassa.

«Altrimenti sono destinate ad aumentare le difficoltà per reperire le risorse necessarie a tutelare la qualità dei servizi, a partire da quelli sociali. Non a caso già l'81 % del Comuni dell'Emilia Romagna aderisce ad Unioni (Fonte PRT -Regione Emilia Romagna), una percentuale elevata perché vi sono dei vantaggi, a partire dalla possibilità di accesso a finanziamenti dedicati, che, tra l'altro, la Regione nell'ultimo documento (PNRR) ha annunciato di voler potenziare in misura significativa. Se, in questo momento, ancora di forte difficoltà a causa della crisi economica e degli effetti della pandemia, si fanno passi indietro e si recede dal percorso di sviluppo che era stato avviato in diversi territori della nostra provincia, l'esito non potrà che essere una maggiore difficoltà di intervento e una perdita di efficacia nelle prestazione dei servizi condivisi».

«Inoltre, in merito al PNRR, i Comuni al di fuori delle Unioni faranno più fatica a progettare e finiranno per perdere la possibilità di finanziamento per qualificati interventi sui loro territori. Le categorie del pensionati, Spi Cgil Fnp Cisl Uilp Uil, avendo a cuore la qualità del welfare delle nostre comunità nei prossimi anni, non staranno a guardare un'involuzione in questo senso, scenario che purtroppo sembra attualmente profilarsi per l'Unione della Bassa (Castelvetro, Monticelli, Caorso, San Pietro in Cerro, Besenzone, Cortemaggiore, Villanova). Se questa unione comunale si sciogliesse, il servizio che le comunità potranno avere sarà dato da ogni singolo comune attraverso altre forme organizzative. Il passaggio non sarà né facile né semplice, con il rischio che ne facciano le spese le categorie più fragili come quelle di disabili e anziani. I segretari Luigino Baldini (Spi Cgil) Aldo Baldini (Fnp Cisl) Pasquale Negro (Uilp Uil) propongono ai cittadini, ma anche alle istituzioni come l'Amministrazione Provinciale di Piacenza, di esercitare una "moral suasion" adeguata sulle singole amministrazioni comunali affinché esse, con senso di responsabilità, non si stanchino di cercare il coordinamento tra Comuni, progettando adeguati interventi e richieste di finanziamenti per migliorare la qualità della vita dei cittadini».

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