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Giovedì, 25 Aprile 2024
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«I terreni tra Corte e Fiorenzuola alle filiere territoriali». Girometta: «Logistica arrivata negli anni del Pd»

Un accordo tra le Giunte di Fiorenzuola e Corte porterebbe ad ampliamento di oltre 6mila metri quadri delle aree logistiche Barabasca e Careco. “Cambiamo Fiorenzuola” e “La Corte che Cambia” si oppongono alla decisione di destinare i terreni «unicamente alla logistica»

Non si fa attendere la risposta del sindaco di Cortemaggiore Gabriele Girometta che accusa “La Corte che cambia” di riciclare «sempre le stantie ideologie e le stesse persone che affondano le radici nel comunismo più conservatore, giocando a confondere le idee di chi legge i loro interventi sulla stampa. In aiuto arriva questo signore, Agostino Ghebbioni che ha tutto il mio rispetto perché non essendo in consiglio comunale ha fatto un po’ di confusione sulla delibera che il consiglio comunale magiostrino ha recentemente approvato nella seduta del 17 agosto scorso». Precisa Girometta: «Non abbiamo approvato nessun nuovo “consumo di suolo” in quanto quei terreni erano già classificati con destinazione produttiva. Su una parte di essi vi era la possibilità di fare un insediamento di “terziario” che avrebbe consentito, nella peggiore delle ipotesi, un’attività di servizio/ deposito di mezzi pesanti. Con la variante di destinazione che è iniziata il 17 agosto abbiamo tolto quella possibilità e, in caso di attuazione di quell’area, sarà pure funzionale alla realizzazione di un pezzo di tangenziale di Cortemaggiore».

Gabriele Girometta-2Sull’accordo dell’area Careco con il Comune di Fiorenzuola spiega: «Si sta discutendo di un accordo di programma insieme al Comune di Fiorenzuola e la Provincia, su una previsione di espansione che ha un orizzonte temporale di venti anni. Quella zona ha i vincoli di Apea, quindi in caso di attuazione avrà una serie di vincoli ambientali e di basso impatto sul territorio. Agli “amici” della "Corte che Cambia", neo paladini di un ambientalismo estremo, ricordo che la logistica a Piacenza è arrivata negli anni in cui il PD, cioè il partito a cui loro sono sempre stati iscritti, amministrava Piacenza sia  nella maggioranza dei Comuni che in Provincia. Perché allora non dissero nulla? Non abbiamo mai permesso insediamenti di centri commerciali, grandi supermercati, aziende insalubri e nei nostri Piani di Sviluppo la logistica ha un limite al 20 per cento della superficie disponibile. Negli ultimi 5 anni abbiamo potenziato la rete delle piste ciclabili per favorire una mobilità sostenibile, con le ultime due in fase di realizzazione come quella che va a San Martino e l’altra a Besenzone. Ma adesso, in un colpo, per gli amici del Pd che neppure lo dicono che si definiscono "La Corte che cambia", è tutto da buttare. La variante non ha finito l’iter e l’accordo di programma con Fiorenzuola e la Provincia è solo all’inizio così sarà possibile il confronto tra chi ha sempre proposto uno sviluppo ragionato e ragionevole all’interno delle leggi Regionali e chi diventa proibizionista solo per speculazioni elettorali».

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