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«Illegittima la riunione che avrebbe nominato un nuovo Cda a La Madonnina»

Casa di riposo “La Madonnina” di Caorso, la posizione dei membri del Cda Ornella Calamari, Angelo Cardis e Beatrice Perazzi: «Il nuovo proprietario ha garantito gli stessi posti di lavoro e stipendi, la struttura prosegue per la sua strada, nessuna nuova nomina nel Cda»

«Il dottor Giorgio Braghieri – fanno sapere Ornella Calamari, Angelo Cardis e Beatrice Perazzi, membri del Consiglio di Amministrazione di “Madonnina” - negli articoli pubblicati nei giorni scorsi, pretende di accreditarsi come portavoce della posizione “della maggioranza dei soci della Cooperativa Sociale La Madonnina”, quale sarebbe emersa in una presunta “assemblea” del 31 maggio. Tali pretese sono infondate.

L'asserita “assemblea” del 31 maggio è stata una semplice riunione, alla quale inoltre sono intervenute persone, che non avevano alcun titolo per partecipare ad assemblee della Cooperativa. L’assemblea dei soci deve essere convocata anzitutto nel rispetto delle procedure statutarie e legali per la convocazione e lo svolgimento di essa – nessuna delle quali è stata rispettata in questo caso. A mero titolo esemplificativo, la riunione non è stata convocata da soggetto legalmente abilitato a farlo; la convocazione è avvenuta in ora notturna a mezzo messaggio Whatsapp, inviato neppure 24 ore prima del suo svolgimento (anziché a mezzo raccomandata a/r, inviata almeno 8 giorni prima); sono stati ammessi a parteciparvi soggetti del tutto estranei, quali lo stesso Braghieri, e l'ex direttore esonerato dall'incarico poche settimane prima; non è vi stata verifica della regolare posizione degli intervenuti, e il collegio sindacale non è stato posto in condizioni di parteciparvi regolarmente; etc. Poiché Braghieri si ostina a qualificarla come “assemblea”, delle due l’una: o Braghieri ignora completamente le più elementari regole legali e statutarie in tema di società cooperative oppure è in questione la stessa sua buona fede.

Ovviamente, una siffatta riunione, che in nessun modo può essere considerata un'assemblea regolare, non aveva alcun potere di nominare nuovi amministratori della Cooperativa. L'affermazione di Braghieri che durante tale riunione sarebbe stato “eletto” il nuovo consiglio di Amministrazione della Madonnina, “composto da Giancarlo Mami, Violeta Niagu, e Giorgio Braghieri” è quindi priva di fondamento; e le pretese di tali persone di accreditarsi come nuovo Consiglio di Amministrazione sono assurde ed illegali. Legittimamente, quindi, anzi necessariamente, quando tali personaggi, privi di ogni investitura legale, si sono presentati presso la Madonnina, il 1° giugno, pretendendo di assumerne la gestione, sono stati invitati ad allontanarsi; e, a fronte del loro rifiuto, sono stati chiamati i Carabinieri. Solo a questo punto, il Braghieri e gli altri due pretesi “amministratori” si sono decisi a lasciar cadere la pretesa di prendere possesso della struttura, e si sono allontanati; senza poi più presentarsi. Nè risulta che i medesimi si siano rivolti poi all'autorità giudiziaria, affinchè fosse riconosciuta la loro qualità di “amministratori”.  Tale è stato il reale svolgimento dei fatti -  che smentisce l'esistenza del cosiddetto nuovo “Consiglio di Amministrazione”, e sconfessa le tesi sostenute dal Braghieri, e dai “colleghi” di lui.

Ma c’è di più: la riunione del 31 maggio ha anche palesemente violato il DPCM del 17/05/2020, che, all’art.1, punto v), dispone che a partire dal 18 maggio e fino al 14 giugno c.a. “sono sospesi i congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali in cui è coinvolto personale sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità”. Tale riunione, alla quale risulterebbero aver partecipato, con solo una parte del personale della Cooperativa La Madonnina, anche figure estranee ad essa, era illegale ed ha messo a rischio Covid la struttura stessa ed i suoi ospiti.

La Cooperativa ha ceduto il ramo d’azienda Casa Residenza Anziani e tutti i lavoratori sono stati trasferiti alle dipendenze del nuovo gestore alle medesime condizioni contrattuali e con il medesimo stipendio. Per tutti è garantita la conservazione del posto di lavoro, e lo svolgimento di esso nella stessa sede di Caorso, esattamente come per l'innanzi.

La cessione è stata fatta per garantire i livelli occupazionali, con aggregazione del ramo d’azienda Casa Residenza Anziani di Caorso ad un'azienda più grande (Coop San Pio), operante nello stesso settore dell'assistenza, che include varie altre strutture analoghe (CRA e RSA), con le quali potranno essere realizzate importanti sinergie. Negli ultimi mesi, la mortalità determinata dal coronavirus nel piacentino ha raggiunto livelli molto alti, ed ha colpito soprattutto le persone anziane. Tutte le Case Residenze Anziani sono state esposte a notevoli difficoltà e Madonnina non fa eccezione, pur avendo subito conseguenze molto meno pesanti di altre strutture. Inoltre, tutte, senza eccezioni, le istituzioni territoriali che in questo difficile periodo hanno avuto accesso alla struttura e hanno potuto verificarne il funzionamento, si sono complimentate per quanto è stato fatto ed hanno approvato ed avallato tutte le misure organizzative adottate dalla Madonnina per fronteggiare le difficoltà e i problemi determinati dall'epidemia.

Il dottor Paolo Spolaore, presidente della Cooperativa San Pio, che ha acquisito il ramo d’azienda, è una figura nota e di indiscussa reputazione nel settore assistenziale; è stato presidente della Cooperativa la Madonnina per molti anni (dal 2008 al 2017), e, in quegli anni, La Madonnina non ha certo sofferto della sua gestione, ed anzi ne ha ritratto vantaggi e si è ampliata. L'assurdo appello del dottor Braghieri a “ridare a Caorso la sua Madonnina” non merita commenti, in quanto la struttura resterà integralmente operativa nella sede attuale in Caorso, con lo stesso personale, al quale sarà conservato lo stesso trattamento contrattuale e retributivo.

Merita invece un commento il gratuito accenno alle dichiarazioni del dottor Braghieri in merito all'asserito “silenzio” dell’Amministrazione comunale di Caorso. Quest'ultima - con la quale è stato condiviso questo punto del presente comunicato - ha sempre interagito con la Cooperativa in modo serio, corretto e trasparente. L’Amministrazione comunale e gli organi amministrativi de “La Madonnina” hanno infatti sempre collaborato efficacemente e cordialmente; e l’Amministrazione comunale è certa, che la collaborazione proseguirà in modo altrettanto proficuo. Precisiamo peraltro che il centro prelievi e il servizio di screening cardiologico e servizio ecografico in convenzione con il comune di Caorso, sono rimasti in capo a “La Madonnina”, non essendo stati ceduti alla Cooperativa San Pio, e riprenderanno verso la metà di giugno. Infine, l’accanimento con il quale Braghieri (con qualche altro personaggio) sostiene una posizione francamente incomprensibile, alimentando voci allarmistiche infondate, e la spregiudicatezza delle azioni da ultimo poste in es-sere, come l'illegale convocazione della riunione del 31 maggio, lascia allibiti e autorizza a concludere, che, dietro tutto ciò, si celino interessi, che nulla hanno a che vedere con il bene della struttura, dei suoi ospiti, dei lavoratori, e di Caorso. I legali di Madonnina sono al lavoro per fare luce su tutta la vicenda, e adottare le misure adeguate a contrastare siffatti interessi ed azioni. Ringraziamo per l'ospitalità accordata a queste nostre considerazioni. Quanto a noi, preferiamo concentrarci sul lavoro e lasciare ad altri le polemiche sterili ed interessate».

Ornella Calamari, Angelo Cardis e Beatrice Perazzi del Consiglio di Amministrazione di Madonnina

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