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In mostra al Club Cinefotografico quattro portfoli dell'artista Roberto Rognoni

L'artista milanese è oggi considerato tra i massimi esponenti della fotografia italiana; oltre alle onorificenze ottenute in campo nazionale ed internazionale della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche (FIAF) , ha assunto i più importanti incarichi tra le varie discipline culturali della Federazione

E’ stata inaugurata domenica scorsa la mostra dell’artista Roberto Rognoni, che al Club Cinefotografico di Fiorenzuola presenta 4 portfoli, completamente diversi tra loro, ma collegati dalla grande capacità dell’autore, dalla grande capacità di andare oltre alla iconografia dell’argomento, ma di addentrarsi nell’argomento in modo tale da esserne partecipe come protagonista, non solo come relatore. 

L’artista milanese è oggi considerato tra i massimi esponenti della fotografia italiana; oltre alle onorificenze ottenute in campo nazionale ed internazionale della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche (FIAF) , ha assunto i più importanti incarichi tra le varie discipline culturali della Federazione. 

Andiamo a vedere nel dettaglio i portfoli esposti nel Circolo di piazza Caduti.

Il primo si intitola “Saintes Mari es de la Mer, nomadi in pellegrinaggio, mggio 1991/1992”, il grande pellegrinaggio che  avviene il 24 e 25 maggio di ogni anno a Camargue, in Francia.
Nella soffocante e calda penombra delta cripta della chiesa, Santa Sara è illuminata dalle candele dei gitani e dei pellegrini, che La adornano di gioielli e di broccati alla vigilia della cerimonia. La statua viene fatta uscire dal Santuario solamente in occasione della processione per accompagnare le Pie Donne alla benedizione al mare. 
L'origine della devozione a Sara risale al 1496 e coincide, all'incirca, con l'insediamento delle prime famiglie di zingari in Camargue. Il grande momento del pellegrinaggio, la benedizione al mare, è l'evento più atteso. I pellegrini, che la chiesa e le viuzze a malapena riescono a contenere, si rovesciano in processione sulla spiaggia per assistere al solenne momento. I cavalieri portano la loro cavalcatura in acqua e sorvegliano il regolare svolgimento della cerimonia. 
Giunte di fronte al mare, le "Saintes" sono portate tra le onde e asperse d'acqua di mare. Conclusa la cerimonia della benedizione, le statue vengono riportate nella penombra della chiesa e poi, fino a tarda notte i nomadi festeggiano la ricorrenza. 
Questo portfolio è stato presentato da Roberto MUTTI, critico e storico della fotografia de "la Repubblica", nell'ambito del Photofestival 2014 di Milano a Palazzo Bovara. Una delle foto in mostra ha vinto il primo premio del Concorso COOP Lombardia 2014 sul tema "E' FESTA".

“QUADRI_grafie” è un portfolio nato quasi per caso usando uno smartphone per testarne le potenzialità fotografiche. 
Rognoni ha scelto come soggetto primario le scale più diverse, sia come utilizzo che per importanza storica. Con un banale processo di riflessione sull'asse X, ha ottenuto risultati imprevedibili al momento dello scatto, che gli sono sembrati piacevoli nella loro grafica simmetrica. Altro aspetto che lo ha colpito, esaminando il risultato finale di alcune di queste elaborazioni, è il lontano richiamo alle scale "infinite" di Escher. 
Ulteriore sviluppo della ricerca è stato l'assemblare le singole foto in quartine cercando un'affinità di materiali, di epoca, di cromatismi, che potesse creare un nuovo effetto visivo d'insieme.

Il terzo si intitola “Danae Festival, eventi extra vaganti della nuova scena al femminile”.  Nel 1999 il Teatro delle Moire inaugurò la prima edizione di DANAE, rassegna di teatro e danza contemporanea nei teatri ed in altre aree della città di Milano. Gli organizzatori volevano dare spazio e voce alle donne, perché erano realmente convinti che occorreva porre attenzione alla creatività femminile, che ritengono realmente connessa con la creatività naturale e il mistero della vita. 
Credono anche che sia urgente trovare una nuova relazione con l'origine della donna per bilanciare il consolidato pensiero maschile nel mondo occidentale. DANAE durante le varie edizioni ha scoperto altre vocazioni:
- ha sostenuto i suggerimenti di giovani artisti con forti identità; 
- è stata ed è consapevole dei nuovi movimenti artistici europei, che offrono produzioni d'avanguardia e performances veramente innovative di giovani artisti; 
- ha presentato spettacoli che vanno dal teatro alla danza, che usano linguaggi che si integrano rendendo impossibile dare definizioni precise;
- è interessato ai nuovi linguaggi; 
- è interessato agli artisti che vogliono sperimentare inseguendo percorsi scomodi e difficili. 
Roberto Rognoni è stato il fotografo di scena del festival dal 2001 al 2006.

I ultimo “Futurismo E Fotodinamismo”. In questo portfolio viene presentata una parte della ricerca dell'Autore sull'argomento, realizzata nel 2009 in occasione delle celebrazioni milanesi per il centenario del Futurismo, che ha portato idee rivoluzionarie nel campo delle arti visive, fotografia inclusa. 
Il Manifesto di fondazione del movimento futurista fu pubblicato dal poeta ed editore Filippo Tommaso Marinetti per la prima volta il 5 febbraio 1909 nelle Cronache letterarie del quotidiano bolognese La Gazzetta dell'Emilia e poi il 20 febbraio 1909, sul parigino Le Figaro, conseguendo così una prestigiosa ribalta internazionale. 
Questo apre al mondo una fase inaspettata e rivoluzionaria che cambierà da allora in poi il volto dell'arte visiva: quella pittorica soprattutto, in quanto la maggior parte dei firmatari era formata da pittori, ma anche quella musicale, teatrale, e infine cinematografica e fotografica. Nel 1911 Anton Giulio Bragaglia scriverà il libro "Fotodinamismo Futurista". Con la sua "fotodinamica" A. G. Bragaglia intende liberare la fotografia dal realismo naturale, così le fotografie dinamiche non saranno "mosse", ma "movimentate" nell'intento di rendere la traiettoria del gesto, cioè di cogliere il movimento in sé nell'atto che si compie. 
La fotodinamica non deve essere intesa come una cronofotografia, essa non è interessata a riprodurre, uno dopo l'altro, i tempi del gesto, ma a dare la sensazione del movimento e a ricostruirlo.

Rognoni è nato nel1943 a Cittiglio, in provincia di Varese; vive e lavora a San Donato Milanese. 
Inizia a fotografare nel 1965 individuando, per la sua ricerca, temi ben precisi e circoscritti: le fotografie di teatro, di viaggio, i reportage a carattere documentaristico e sociale, e ultimamente gli audiovisivi fotografici. 
Nel 1999 ha promosso la costituzione dell'Archivio Fotografico Storico della Città di San Donato Milanese e dall'anno 2000 ne è il curatore. Nel 1982 è stato insignito dalla Federazione Italiana Associazioni Fotografiche (F.I.A.F.) di Torino dell'onorificenza di B.F.I. (Benemerito della Fotografia Italiana) e nel 1987 di A.F.I. (Artista Fotografo Italiano). 
Collabora con le riviste "Fotoit" e "Riflessioni", Editrice FIAF, Torino e "Il Milanese", Editore Circolo Fotografico Milanese. È stato iscritto all'Albo Nazionale dei Giornalisti (elenco Pubblicisti) dal 1996 al 2006. Dal 1994 è il fotografo ufficiale della Compagnia Teatrale Quelli di Grock di Milano; ha collaborato inoltre con importanti compagnie italiane e straniere. 
Da sempre affianca alla realizzazione delle immagini un impegno personale per la diffusione della cultura fotografica sul territorio. E' docente della F.I.A.F e dell'Università della Terza Età di San Donato e San Giuliano Milanese. E' giudice nazionale F.I.A.F. per concorsi patrocinati per audiovisivi e per fotografie. Sue immagini sono inserite permanentemente nell'Archivio del Centro Italiano della Fotografia d'Autore della F.I.A.F., nel Museo Nazionale della Fotografia "cav. A. Sorlini" di Brescia e nella Civica Fototeca Nazionale "T. Casiraghi" di Sesto S. Giovanni (MI). 
Molte le mostre personali fra le quali la più recente a Milano, Palazzo Bovara, nell'ambito del PhotoFestival 2014. L'ultimo suo libro "Quelli di Grock Story" è stato presentato insieme ad una mostra a San Donato, Cascina Roma, Galleria d'arte contemporanea, nel 2013.

La mostra, ad ingresso libero, resterà aperta fino al 19 aprile e sarà possibile visitarla il Lunedì, il Mercoledì e il Venerdì, dalle 21 alle 23. Nei giorni festivi dalle 10 alle 12 e  dalle 17 alle 19.
 

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