«L'Ausl va richiamata alle sue responsabilità: ritardi sull'ospedale dannosi e inaccettabili»
Nominata la commissione di studio sulla sanità: maggioranza e minoranza cercano di lavorare con l'obiettivo comune di trovare soluzioni per la comunità: «Collaborazione, no a conflitti e rivendicazioni che non portano a nessun beneficio»
Se fino alle elezioni Amministrative del 3 e 4 ottobre il tema della sanità era forse il più sfruttato dalle due liste per portare avanti la campagna elettorale, ora maggioranza e minoranza cercano di arrivare a lavorare con un obiettivo comune: trovare soluzioni per la comunità. Il punto di partenza è la commissione di studio sulla sanità, i cui componenti sono stati nominati nel corso della riunione del Consiglio comunale di lunedì 6 dicembre: Paolo Isola, Martina Binelli e Gianfranco Maestri (esterno) per la maggioranza, Nando Mainardi e Franco Pastorelli per la minoranza. «E’ doveroso istituire questa commissione per la situazione attuale del territorio legata al presidio ospedaliero e alla futura casa della salute, oltre alla pandemia in corso: Fiorenzuola è sede di uno dei principali centri vaccinali – ha detto il presidente del Consiglio Federico Franchi -. Parliamo dei servizi sanitari non per 15mila persone ma per un territorio di 70mila residenti e il presidio ospedaliero deve rispondere ai loro bisogni: il ritardo dell’avvio del pronto soccorso e della realizzazione delle sale operatorie (nel blocco A, nda) è dannoso e inaccettabile».
L’auspicio dei consiglieri comunali membri della commissione è quello «che vi sia un clima costruttivo e di collaborazione senza conflitti e rivendicazioni che non portano a nessun beneficio ai cittadini», mentre Mainardi ha chiesto che «venga convocata con continuità, non come gli ultimi tre anni e mezzo quando, con tutto quello che stava accadendo nel sistema sanitario locale, si poteva pensare ad un timore di confrontarsi su queste tematiche». «Noi ci saremo – ha aggiunto Mainardi – e verificheremo che non si tratti di una farsa: la commissione va convocata indipendentemente dalle convergenze. Bene se queste saranno unitarie: noi dobbiamo portare ai cittadini maggiori servizi e risposte che la sanità non riesce o non vuole dare. Abbiamo un pronto soccorso con la struttura pronta ma dal punto di vista del personale ci sono tasselli mancanti».
Concordano sul raggiungimento di «un obiettivo comune» anche Isola e Binelli: «Dobbiamo individuare tematiche diano alla Giunta e al Consiglio la possibilità di confrontarsi con l’interlocutore di base che è l’azienda Usl, che dipende dalla Regione e non dal Comune» – ha detto il primo. «Ci sono e ci saranno posizioni differenti – ha aggiunto Binelli – ma occorre mediare per arrivare a qualcosa di concreto e porre dei punti sul tavolo per trovare soluzioni per i cittadini che ci hanno votato. La sanità di oggi non è quella di dieci anni fa e i servizi vanno sempre peggio».
Il sindaco Romeo Gandolfi ha invitato i membri della commissione a «convincere il presidente della Regione Bonaccini a mantenere le promesse» ma per Pastorelli e l’assessore Massimiliano Morganti l’obiettivo è diverso. Secondo il consigliere di minoranza «non bisogna cercare colpevoli ma trovare soluzioni, fare proposte utili per la comunità e verificare come mai la sanità piacentina non sia all’altezza di quello che dovrebbe essere». Per l’assessore la commissione deve svolgere il ruolo di «studio, approfondimento, interpretazione, non un luogo in cui fare il secondo round del match in Consiglio comunale». L’assessore Marcello Minari ha bacchettato l’Ausl, i cui «dirigenti sono assunti e pagati consistentemente per svolgere il loro lavoro di garantire progettualità. Il Consiglio comunale ha l’onere di porre in evidenza i disservizi del territorio e l’Ausl quello di iniziare seriamente ad attuare le proposte gestionali che, come il sindaco ha portato all’attenzione del direttore generale Baldino e al presidente della Regione, devono essere riviste rispetto al 2017. Sono cambiati gli orizzonti e anche il contesto a causa anche della pandemia ma auspico che arrivino input chiari dalla dirigenza dell’azienda che va richiamata alle sue responsabilità: c’è qualcosa che non va se sono serviti tre anni per arrivare ad una firma tra Governo e Regione per lo stanziamento definitivo delle risorse per la nuova cittadella sanitaria e le sale operatorie di Fiorenzuola».
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