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Giovedì, 18 Aprile 2024
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«L’automazione è fondamentale, ma è sempre l’uomo che detta le regole»

Questi alcuni dei fondamentali concetti espressi nell’ambito del convegno “La Stalla 4.0 Un approccio integrato alla zootecnica di precisione” organizzato dall’Accademia dei georgofili di Piacenza con il sostegno di Unasa, del Comune di Fiorenzuola e delle associazioni di categoria provinciali

La zootecnia di precisione è un elemento di competitività, ma va considerata in maniera olistica (interdisciplinare), coniugando la produzione con il benessere, sia dell’uomo che dell’animale. La sfida è dunque per una produzione etica, ma il benessere deve diventare un elemento di istintività.

Questi alcuni dei fondamentali concetti espressi nell’ambito del convegno “La Stalla 4.0 Un approccio integrato alla zootecnica di precisione” che è stato organizzato sabato 10 febbraio, presso il teatro Verdi di Fiorenzuola d’Arda dall’Accademia dei georgofili di Piacenza con il sostegno di Unasa, l’unione nazionale Accademie per le scienze alimentari, del Comune di Fiorenzuola d’Arda e delle associazioni di categoria provinciali Cia, Confagricoltura, Coldiretti. Un incontro rivolto ai tecnici, agli allevatori ed esperti del settore cui hanno partecipato anche gli alleivi delle scuole agrarie Ranieri Marcora e dell’Istituto Mattei che è stato organizzato da Michele Stanca presidente Unasa, dott. Pietro Carolfi veterinario, l’agronomo, Michele Lodigiani e l’ex docente di entomologia agraria presso l’Università Cattolica Pietro Cravedi. Moderatore il vicepresidente della Fondazione Invernizzi prof. Giuseppe Bertoni.

Stanca ha ribadito che «senza la scienza nell’azienda agraria, non c’è una direzione; la presenza degli studenti è fondamentale, perché l’obiettivo dell’Accademia dei georgofili, è proprio quello di tramandare alle nuove generazioni questa passione nel modo dell’agricoltura, insegnando loro l’importanza che avrà l’ausilio delle nuove tecnologie».

Il sindaco di Fiorenzuola Romeo Gandolfi ha precisato che «la nostra città è stata ed è tutt’ora una realtà agricola importante a livello provinciale; nel nostro Comune sono previste entro l’anno, le installazioni, in ben tre diverse aziende agricole, di altrettanti robot da mungitura. Questo a dimostrazione del fatto che il settore è in forte espansione ed in continua crescita, ma soprattutto che le aziende agricole si affidano sempre di più all’utilizzo di macchinari tecnici all’avanguardia per svolgere i propri lavori». Concetti condivisi dall’assessore all’Agricoltura Franco Bauner: ha spiegato che «nonostante gli allevamenti e le stalle siano in espansione, con sempre più giovani imprenditori agricoli situati nel nostro territorio, è sempre più difficile trovare manodopera dedita a tale attività. Per questo ci si affida sempre più all’utilizzo di nuove tecnologie per le attività di mungitura e non solo».

Franco Boeri, presidente della Cia Piacenza ha rilevato che la tecnologia sta coinvolgendo tutti i settori, compresa l’agricoltura. Ciò comporta investimenti rilevanti per le aziende e la necessità di avere personale competente e professionalizzato. Concorda Filippo Gasparini, presidente di Confagricoltura Piacenza: «Bene la tecnologia ma è necessaria la competenza nell’uso di questi strumenti così evoluti da parte degli operatori, fermo restando che essa deve essere supporto e non alternativa . al lavoro umano». Marco Crotti presidente Coldiretti Piacenza ha posto l’accento sulla necessità di potenziare l’efficienza delle aziende, tutelare il benessere animale e migliorare sempre di più la qualità delle nostre produzioni.

Infine Marco Lucchini presidente di Agri Piacenza latte ha ringraziato l’Accademia dei Georgofili per questo convegno a sostegno del settore che si trova ad utilizzare nuove tecnologie che da un lato possono sembrare complesse, ma allo stesso tempo sono utilissime per sostenere gli operatori in questo duro e faticoso lavoro.

Nella prima relazione Carlo Bisaglia di CREA ha ricordato che è diminuita l’occupazione in agricoltura ed aumentata la dimensione delle aziende, con un aumento del livello di formazione e digitalizzazione del settore, con opportunità offerte dall’agricoltura di precisione. «Le operazioni più onerose sono mungitura, unifeed, pulizia, climatizzazione ed in più l’allevatore deve essere manager. L’automazione sta entrando sempre più nelle dinamiche quotidiane delle stalle italiane; bisogna efficientare le risorse, creare nuove professionalità, nuove mansioni, ridurre i carichi di lavoro, puntare sul benessere attraverso l’innovazione. L’agricoltura è uno dei settori più automatizzabili. Ma bisogna ricordare che l’automazione non toglie lavoro, cambia solo il rapporto, perché è sempre l’uomo che regola e gestisce i parametri. Così il robot di mungitura rende il lavoro più flessibile, i carri miscelatori semoventi automatici migliorano l’utilizzo dell’unifeed, basandosi più sui contenuti nutrizionali che sul peso e con sistemi automatici che possono dialogare tra loro». Stefania Leonardi dell’azienda Milkline di Gariga di Podenzano, azienda che opera in tutto il mondo, ha ribadito che il settore ha enormi possibilità di crescita. Si preferisce l’utilizzo dello smartphone che, con il sistema integrato Milkline consente monitoraggi costanti su tutti i principali indicatori. «Le informazioni sono utili se interpretate ed utilizzate correttamente; è dunque necessaria maggior semplicità per le interpretazioni ed una solida formazione degli operatori».

Infine Erasmo Neviani docente di microbiologia agraria dell’università di Parma ha detto che «bisogna riuscire a seguire la velocità dell’innovazione». Ha parlato delle varie contaminazioni, dalla produzione al consumo, ribadendo che «non esiste qualità senza sicurezza; ogni alimento si altera e quindi bisogna gestirne la conservazione». «La microflora è essenziale per i prodotti di qualità tramite gli aspetti biochimici ed enzimatici, “motori” dei processi di caseificazione. Pertanto bisogna ridurre i rischi fin dall’inizio grazie all’uso delle tecnologie. Sono dunque fondamentali i controlli ed i criteri di valutazione. Oggi si affacciano nuove problematiche come le antibiotico resistenze e le micotossine. Bisogna salvaguardare la tipicità che è data dai microorganismi che  mutano in base ai formaggi di origine».

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