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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Lasciarono le impronte nei cinque negozi razziati in una notte, arrestati

Si tratta di due tunisini di 35 e 36 anni, residenti a Reggio Emilia. Due giorni dopo le razzie avvenute a Fiorenzuola, il 3 novembre, colpirono a Fidenza e vennero arrestati. La comparazione delle impronte ha portato i carabinieri ad accusarli anche dei furti avvenuti in Valdarda

Le impronte lasciate nei cinque negozi, razziati l’uno dietro l’altro, la notte del 3 novembre a Fiorenzuola, erano state subito rilevate dai carabinieri del Nucleo operativo di Fiorenzuola e i campioni erano stati trasmessi ai colleghi del Ris di Parma. Gli stessi che dopo pochi giorni le avevano confrontate con quelle di due tunisini di 35 e 36 anni, arrestati dai carabinieri di Fidenza in seguito a dei furti messi a segno in alcuni negozi nel parmense. Entrambi con precedenti e residenti in provincia di Reggio Emilia, uno era in carcere, l’altro ai domiciliari. Le indagini dei militari dell’Arma di Fiorenzuola e di quelli del Ris di Parma, hanno permesso di contestargli i colpi messi a segno a Fiorenzuola.

La notte del 3 novembre avevano razziato la macelleria “Nefori e Pezza” e l’ortofrutta “Roberto” di via XX Settembre, la pescheria “Camorali” di piazza Molinari, l’ortofrutta “Akter Frajana” di via San Fiorenzo e la pasticceria “Capra” di via Trieste. Erano entrati nei negozi, sfondando vetrate o forzando porte e finestre, in un brevissimo lasso di tempo, nella maggior parte dei casi, mettendo tutto all’aria e portando via, dove lo trovavano, il denaro contante contenuto nei registratori di cassa, per un ammontare di diecimila euro. «Sono accusati di furto in concorso – fanno sapere i militari -  con le aggravanti di aver agito in favorevoli condizioni di oscurità, tali da ostacolare la pubblica o privata difesa e usando violenza sulle cose».

Ladri scatenati a Fiorenzuola, cinque negozi razziati©Leo Trespidi/ilPiacenza

LE INDAGINI - L’analisi dei sistemi di videosorveglianza del Comune di Fiorenzuola e di alcuni privati ha permesso di identificare due persone che, aggirandosi nel centro abitato, «con non comune disinvoltura – spiegano i carabinieri - e freddezza criminale, tipica di avvezzi delinquenti», razziavano i negozi. «Durante i colpi, per troppa spavalderia e presunta sicurezza di rimanere ignoti, avevano lasciato le proprie impronte nei loghi colpiti». Gli ulteriori accertamenti effettuati su due persone già responsabili di analoghi episodi avvenuti a Fidenza, hanno consentito di identificare due tunisini. A distanza di qualche giorno dalle razzie a Fiorenzuola erano stati arrestati dai militari della Compagnia carabinieri di Fidenza: con lo stesso modus operandi avevano rubato in alcune attività commerciali. Sono stati gli esami comparativi sulle impronte rinvenute durante i sopraluoghi, effettuati dal Ris di Parma, a condurre gli inquirenti sulla pista giusta. Uno dei due arrestati si trovava in carcere, l’altro è stato rintracciato a Reggio Emilia, ai domiciliari: è stato portato in carcere.

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