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Fiorenzuola Today Fiorenzuola d'Arda / Viale Roma

«Manca la volontà e la capacità di Ausl di organizzare i servizi sanitari promessi»

Il sindaco Romeo Gandolfi si rivolge all’azienda Usl e ai candidati di “Cambiamo Fiorenzuola”, dopo i ritardi sulla riapertura del pronto soccorso. «La Regione ci rema contro per cercare di favorire i nostri avversari». Il centrosinistra: «Giunta non in grado di difendere i servizi»

Ritarda la riapertura del nuovo pronto soccorso di Fiorenzuola, «ampliato e strutturalmente quasi pronto per essere riaperto. Ma manca la volontà e la capacità da parte di Asl e della politica che la governa, di organizzare realmente i servizi come promesso alla conferenza socio sanitaria ed ai cittadini». Così il sindaco Romeo Gandolfi si rivolge all’azienda Usl e ai candidati della lista civica di centrosinistra “Cambiamo Fiorenzuola”. Questi ultimi nei giorni scorsi avevano accusato la Giunta di non «essere stata in grado di presidiare e difendere i servizi sanitari, a fronte di scelte politiche più generali che stanno penalizzando in tutta evidenza, sul fronte ospedaliero e sanitario, Fiorenzuola e la Val d'Arda». In una nota il primo cittadino risponde all’Ausl chiedendo di intervenire «prima che anche gli ultimi medici ed infermieri che hanno resistito, stanchi ma fiduciosi, se ne vadano altrove come tanti altri loro colleghi hanno già fatto. Il Covid-19 non può più essere un alibi: è tempo di risolvere i problemi. Noi abbiamo fatto la nostra parte, ora tocca ad Ausl mantenere i patti senza ulteriori ritardi».

Dario Marini Ricci-3Da “Cambiamo Fiorenzuola” si erano chiesti «cosa ha ottenuto il sindaco in questi anni votando i bilanci dell’Ausl e gli atti di programmazione sanitaria», accusandolo di aver «fatto, spesso e volentieri, il "gioco delle tre carte": quando sono stati annunciati finanziamenti e riaperture ha cercato di intestarsi il merito, quando invece emerge la situazione disastrosa in cui ci troviamo, scrive lettere alla Regione e all'Ausl Una modalità superficiale, basata tutta sulla ricerca del consenso e del ritorno d'immagine, ma totalmente inefficace nella sostanza». Gandolfi definisce «ridicole» le accuse: «A causa loro di servizi da difendere ne erano rimasti molto pochi nel 2016». Così ripercorre il processo di ridimensionamento dell’ospedale di Fiorenzuola: «Era iniziato nella seconda metà degli anni ’90, con l’unificazione della Usl n°3 nella Ausl Piacenza. Chi ha acconsentito a questo processo, culminato con la chiusura del vecchio Blocco B, il suo successivo abbattimento ed il trasferimento pressoché completo di medici e reparti da Fiorenzuola a Piacenza, senza tentare di trattenerne il più possibile, magari adattando gli spazi del più recente Blocco A, è stato proprio quel manipolo di politici di centrosinistra che oggi inneggiano al cambiamento».

Poi si rivolge alla Regione, «la cui Giunta, amministrata dalla sinistra dal lontano 1970, ha la prerogativa degli incarichi dirigenziali in tutte le AuslRomeo Gandolfi-8 della Regione: è chiaro che il Direttore Generale, e a cascata tutti gli altri Dirigenti, sono un’emanazione della Giunta Regionale sulla quale la nostra Amministrazione Comunale di Fiorenzuola in carica ha uno scarso ascendente». «La Regione ci rema contro per cercare di favorire i nostri avversari», ha detto durante un comizio il primo cittadino, candidato al secondo mandato con la lista “SiAmo Fiorenzuola”. Secondo lui «con la chiusura dei vecchi comitati di gestione ed il passaggio alla conferenza socio-sanitaria il potere decisionale della politica locale si è molto affievolito in tema di Sanità e gli amministratori comunali ricoprono ormai il ruolo del "capro espiatorio" : se si mettono di traverso ai piani delle Ausl ne diventano immediatamente il motivo del fallimento e la scusante per dirottare altrove progetti ed investimenti».

E tornando di nuovo alle critiche «della sinistra fiorenzuolana» dice: «Con la loro “ricetta” di dire sempre “No”, questo sciagurato processo sarebbe già completato da tempo, ed al posto del nuovo Blocco B avremmo ancora un cratere senza nessuna prospettiva. Le nostre scelte, non scontate ed in parziale contrasto con la nostra area politica, hanno garantito invece un possibile futuro di specializzazione all’ospedale di Fiorenzuola, approvato e desiderato da tutti i bravi professionisti che vi lavorano. Ci sono finalmente anche gli stanziamenti definitivi per la nuova cittadella sanitaria che collegherà con nuovi servizi il centro storico all’ospedale e che consentirà il recupero della vecchia sede comunale. Approvare un piano di riordino dei servizi sanitari non significa però approvare anche i ritardi e le mancanze nella loro attuazione».

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