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Martedì, 23 Aprile 2024
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Circolo Fotografico, da domenica 16 aprile la mostra "Silenzi" di Riccardo Varini

La mostra presenta circa quaranta stampe, personalmente curate dall'autore e rese su carta cotone, frutto di un'accurata selezione tra le oltre centosettanta opere esposte nella sua ultima mostra antologica a Reggio Emilia

Domenica 16 aprile alle ore 10:30 presso la sede del CCF in piazza Caduti 1 a Fiorenzuola, si inaugura la mostra fotografica SILENZI di Riccardo Varini. La rassegna rimarrà esposta fino al 30 aprile: lunedì, mercoledì, venerdì, dalle 21 alle 23; festivi dalle 10 alle 12 - dalle 17 alle 19. L’autore sarà protagonista, venerdì 21 aprile di una serata presso la sede del CCF, organizzata in collaborazione con il gruppo fotografico "MEMO appunti fotografici", durante la quale illustrerà la sua opera e si confronterà con gli intervenuti.

La mostra presenta circa quaranta stampe, personalmente curate dall’autore e rese su carta cotone, frutto di un'accurata selezione tra le oltre centosettanta opere esposte nella sua ultima mostra antologica a Reggio Emilia. I SILENZI di Varini sono il lavoro dove emerge maggiormente il suo linguaggio più personale e particolare che porta avanti sin dal 1979, giocando fra natura e animo umano, con poesia.

Il paesaggio che Varini ci mostra – si legge nella nota di presentazione da testi di Arturo Carlo Quintavalle - è tutt’altro che meramente descrittivo: porta all’estremo la poetica degli intervalli e degli spazi vuoti, quasi magrittiani, del maestro Ghirri, il chiarismo dei pittori della scuola di Guidi e Morandi, per arrivare ad una immagine spesso sfarinata, volutamente sovresposta, dove rimane l’essenziale fra tinte sobrie e pacate, dove il riguardante, più che stupito, viene portato a pensare e alla meditazione. È una dimensione senza tempo, ferma, quasi a contrastare il caos e la frenesia odierna. Solo apparentemente le immagini di Varini rappresentano il vero: in realtà esse vivono nel segno del piacere della visione, forse per esprimere la propria e l’altrui solitudine, ma tutto si risolve senza drammaticità, cercando di portarci sempre verso l’immaginazione e la poesia. Sono immagini a lungo studiate che ci riportano ancora all’origine della fotografia: la pittura.

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