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Omicidio Fiorenzuola, «Ho visto un uomo provato e molto malato». Rimane in carcere il lituano

«Ho visto un uomo provato e molto malato». Così l’avvocato Andrea Bazzani descrive il camionista lituano di 58 anni in carcere con l’accusa di aver ucciso, con una coltellata al cuore, un collega ucraino di 32 anni nel tardo pomeriggio del 30 luglio all'area di servizio Arda a Fiorenzuola, in A1. Il 1 agosto, si è svolta l’autopsia disposta dal pm Roberto Fontana, che coordina l’indagine svolta dalla Squadra mobile. L’esame autoptico, condotto dal medico Marika Soprani, dell’Università di Parma è durato molte ore. La procura oltre di conoscere le cause della morte ha chiesto all’anatomo patologo di eseguire sul cadavere anche esami tossicologici. Il medico, inoltre, dovrà anche stabilire una eventuale compatibilità tra il coltello sequestrato dalla polizia sul camion del presunto assassino e la ferita sul corpo. Intanto, la procura ha chiesto al giudice per l’indagine preliminari la convalida dell’arresto e la custodia cautelare. L’omicidio di sabato, all’interno dell’Area di servizio Arda, lungo la A1 a Fiorenzuola, è al centro dell’attenzione anche dell’ambasciata lituana. La rappresentanza diplomatica, infatti, ha contattato Bazzani a nome dei parenti. Il legale è stato anche chiamato dalla ditta di trasporti del camionista ucraino, chiedendo il dissequestro del mezzo pesante. Un problema che è emerso in questi giorni è quello di trovare un interprete che possa comprendere le parole del lituano, il quale ha detto anche di parlare anche la lingua russa. Le rapide indagini della polizia hanno portato a identificare e arrestare il presunto autore. Ignoto, per ora, il movente anche se si ipotizza che la coltellata possa essere la causa di un gesto d’impeto dovuto a futili motivi.

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