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Rinnoviamo Cadeo: «Fiera, l’Amministrazione ha fallito ancora»

Il gruppo di minoranza ha incontrato una ventina di cittadini per parlare di commercio, eventi e qualità dei mercati

Il gruppo consiliare RinnoviAmo Cadeo ha incontrato una ventina di cittadini, tra cui alcuni commercianti, venerdì 14. Diversi sono stati i temi di cui si è discusso, ma il filo rosso è sempre stato l'ascolto. «La maggior parte del tempo – fa sapere la consigliera di minoranza Annalisa Maggi - si è disquisito circa il mercatino degli hobbisti, e sono emerse diverse criticità che sottolineiamo da tanto, troppo, tempo: va sicuramente rivisto il modo con cui io controllo dei banchi viene effettuato (se viene fatto), la qualità dei banchi, la viabilità e la sicurezza. Ci siamo chiesti, e continuiamo a chiederci, il motivo per cui in consiglio comunale si è votato un regolamento del mercatino che non viene mai seguito, nemmeno domenica lo è stato. Uno dei commercianti presenti, ha oltretutto sottolineato che nonostante lui e la sua attività siano presenti da diverso tempo sul territorio, nessuno lo ha mai contattato per le riunioni sul commercio: non esistono commercianti di serie A e di serie B. Affermare che i commercianti non collaborano è nascondersi dietro le proprie responsabilità. L'amministrazione in primis deve ascoltare loro e coinvolgerli attivamente. La parola d'ordine per quell'incontro, quindi, è stata "ascolto", ciò che nel nostro paese, e lo diciamo con rammarico, da anni non vi è più; come diceva Jimi Hendrix "la conoscenza parla ma la saggezza ascolta».

«Il malumore dei commercianti è sotto gli occhi di tutti, e questo è stato "toccato con mano" dalla consigliera Maggi mentre distribuiva gli inviti per l'assemblea pubblica. Passando alla fiera, invece, affermare che la manifestazione ha avuto il pienone, è affermare il falso: al mercatino degli hobbisti sito a Cadeo, erano presenti molte più persone rispetto alla manifestazione di Roveleto e ciò dovrebbe far riflettere sull'attrattività delle due manifestazioni e sul pubblico a cui queste sono rivolte. I pochi eventi della fiera, sono stati concentrati esclusivamente sul giorno della domenica, e nella giornata di sabato, vi era il nulla cosmico, tra banchi e fruitori. Non è corretto additare sempre la causa al maltempo, ad esempio, i fioristi fuori paese sono stati chiamati solo 15 giorni prima rispetto l'inizio della fiera: ci chiediamo come è possibile organizzare una fiera in sole due settimane e quindi come è possibile che una persona interessata all'esposizione, possa organizzarsi adeguatamente. A causa della scarsità di banchi, l'amministrazione ha in fretta e furia chiamato qualsivoglia hobbista, commerciante, fiorista (escludendo nuovamente quelli del territorio), agricoltori ecc ecc per cercare di mettere le pezze alle loro evidenti pecche organizzative. La denominazione della fiera "dell'industria, agricoltura, artigianato" non ha rispecchiato per niente il suo contenuto. Ancora una volta, quest'Amministrazione ha fallito».

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