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Distretto di Levante: «Un Centro per le famiglie come luogo di incontro per chi vive situazioni di fragilità»

Nella riunione del Comitato di Distretto è stato anche presentato il Programma Attuativo Annuale, ovvero gli interventi che verranno finanziati con il Fondo Sociale Locale Regionale del 2017. Tra gli investimenti tre sono nuovi e saranno dedicati alla violenza di genere, al sistema informativo dello Sportello sociale e all’autismo

«Costituire un centro per le famiglie, attingendo da finanziamenti reginali previsti, che possa essere visto come luogo di incontro per offrire servizi ai nuclei familiari che vivono situazioni di fragilità». La proposta è stata lanciata dal vicesindaco di Fiorenzuola, Paola Pizzelli, ai colleghi Amministratori che nel pomeriggio di giovedì 14 settembre si sono riuniti per il Comitato di Distretto di Levante. «Un centro che dovrebbe essere d’aiuto ai minori, di consulenza alle mamme e alle famiglie che vivono in contesti difficili» sono alcuni esempi dei servizi che potrebbe svolgere questo organo, il cui progetto di realizzazione è stato affidato dalla Pizzelli all’Ufficio di piano che dovrà individuare in primis il fabbisogno del territorio.

Nella seduta del Comitato di Distretto è stato poi illustrato il Programma Attuativo Annuale, ovvero gli interventi che verranno finanziati con il Fondo Sociale Locale Regionale del 2017. «Quest’anno il distretto di Levante ha ottenuto nelle prime due tranches dell’anno poco meno di 830mila euro che, si spera, possano essere incrementate da una seconda assegnazione come avvenuto lo scorso anno» - ha spiegato Sabina Dordoni, referente del Distretto di Levante. Nello stesso periodo, nel 2016 il Comune di Fiorenzuola in qualità di capofila del distretto aveva ottenuto 773mila e cinquecento euro. In base ai vincoli regionali il 30 per cento dei finanziamenti ottenuti nella prima metà del 2017, sarà destinato ai contributi per le famiglie e agli inserimenti lavorativi, nell’ottica di un contrasto alla povertà. Il 40 per cento verrà impegnato in progetti socioeducativi domiciliari, nel funzionamento di centri educativi e di aggregazione giovanile. Alle attività di supporto all’alfabetizzazione e alla dispersione scolastica, trovandoci in un contesto pluriculturale, andrà il 10 per cento delle risorse, mentre il restante 20 per cento sarà dedicato al sostegno del servizio sociale territoriale e al funzionamento dell’Ufficio di piano. L'approvazione del Piano avverrà nella seduta del 25 settembre

Gli interventi finanziati con la prima assegnazione del Fondo Sociale Locale, «sono in continuità con le precedenti programmazioni, compatibilmente con i vincoli ministeriali» ha aggiunto la Dordoni. Tre di questi investimenti sono nuovi (non erano presenti nella programmazione del 2016) e saranno dedicati alla violenza di genere, al sistema informativo dello Sportello sociale e all’autismo. Per quanto riguarda il primo duemila euro andranno al Comune di Piacenza per il rimborso ad Asp – città di Piacenza e a Telefono Rosa, non interamente coperto dalla Regione. Con duemilacinquecento euro verrà implementato il sistema informativo dello Sportello sociale e in seguito si provvederà a formare il personale che vi opera. Infine quasi quattromila euro (3.800), come richiesto da alcune associazioni, saranno destinati a progetti dedicati all’autismo («ci sono persone con questa problematica, che sono collocate in centri per disabili del Distretto» ha spiegato Pizzelli).

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