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Fiorenzuola / Fiorenzuola d'Arda

Speranze sul pronto soccorso: «Potrebbe riaprire con servizio h12»

Il punto sulla sanità in Valdarda nell'incontro tra sindaci e dg di Ausl. «Se la Medicina arriva a pieno organico riusciremo ad aprire il presidio». Diminuiti i fondi del Pnrr e problematiche sulle Case della salute, gli Amministratori: «Individuare le priorità»

Chiusura del pronto soccorso, Case della salute e disservizi nella guardia medica. I sindaci del Distretto di Levante sono tornati a discutere delle problematiche della sanità in Valdarda. Lo hanno fatto nella mattinata di lunedì 31 gennaio con il direttore generale di Ausl Luca Baldino che ha detto: «Dall’ultimo incontro del 14 dicembre non è cambiato più di tanto. Nel blocco B dell’ospedale di Fiorenzuola (Unità spinale e riabilitativa, nda) tutti i reparti sono avviati e stiamo portando a termine l’ultimo grosso investimento tecnologico. Sta andando molto bene la parte riabilitativa oltre a quella specialistica, con utenza che arriva anche da fuori regione mentre entro febbraio attiveremo altri ambulatori specialistici nati sulle esigenze del distretto».

Novità sul pronto soccorso: «In Medicina – ha detto Baldino - abbiamo assunto una nuova dottoressa, arrivano in settimana due medici, marito e moglie provenienti dall’alta Bergamasca, e nel caso riuscissimo a convincere due medici a vaccinarsi, torneremo a pieno organico. Così riusciremo ad aprire il pronto soccorso almeno sulle 12 ore ma non so se questo avverrà entro febbraio». Per le sale operatorie che dovranno essere realizzate nel blocco A «abbiamo già la progettazione preliminare e con la gara affideremo anche la progettazione esecutiva, così come per la Casa della salute di Fiorenzuola è stata definita la progettazione preliminare e, per accorciare i tempi, affideremo con un’unica gara la progettazione esecutiva e i lavori».

A proposito di Case della salute il sindaco Andrea Arfani ha portato nuovamente l’attenzione sulla sospensione di alcuni servizi in quella di Carpaneto e ha ribadito la disponibilità dell’Amministrazione ha lavorare con Ausl e la segreteria del Distretto di Levante per trovare soluzioni anche in altri spazi comunali, per consentire la ripresa delle prestazioni sanitarie. Per alcune di queste, infatti, i locali della Casa della salute inaugurata nel 2017 sarebbero troppo piccoli e si era ipotizzato un ampliamento della struttura, Da qui l’invito di Arfani a tenere in considerazione i fondi in arrivo con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Fondi che «per Piacenza sono diminuiti – ha detto Baldino – passando dai 14 milioni e seicentomila euro previsti a 13 milioni e 300mila euro, con i quali è possibile investire in muri e tecnologie ma in una prima programmazione di destinazione delle risorse la Casa della salute di Carpaneto non era compresa. Il periodo non è semplice da affrontare a livello sanitario a causa del Covid e della carenza di medici mentre sul piano degli investimenti c’è anche un grave problema economico: nel 2021 abbiamo avuto 45milioni di costi in più per fronteggiare l’emergenza pandemica e ce ne stanno finanziando un quarto. La richiesta delle Regioni al Governo è quella di prevedere fondi specifici aggiuntivi oltre alle risorse del Governo per il Servizio sanitario regionale».

Sul Pnrr non finisce qui: «Ogni giorno veniamo a conoscenza di nuovi vincoli come, ad esempio, per la costruzione di nuove opere, l’acquisto del terreno». Da qui la problematica che ora si presenta a Lugagnano dove deve essere avviata la costruzione della nuova Casa della salute dell’Alta Valdarda in un’area tra via XXIV Maggio e viale Aldo Moro, finanziata dalla Regione per 800mila euro ai quali si aggiungono 400mila euro previsti nel “Piano investimenti strutturali e tecnologici dell’Azienda Usl Piacenza nel post-emergenza Covid”. «Non si potrebbero usare intanto i 400mila euro per l’acquisto del terreno?», ha suggerito il sindaco Antonio Vincini. Il sindaco di Vernasca Giuseppe Sidoli ha ribadito che «nei comuni montani della Valdarda non c’è una Casa della salute ed è deprimente che non riusciamo a dare servizi ai nostri concittadini che devono andare altrove per curarsi: con i fondi del Pnrr occorre investire sulle priorità e nella nostra vallata stiamo subendo un’ingiustizia». Così Sidoli ha suggerito «di prevedere nelle strutture esistenti, come la Casa della salute di Carpaneto, servizi di prossimità che dovrebbe erogare la nostra Casa della salute e che ora, non avendola, non si possono garantire nei nostri territori». Convinto anche il sindaco di Morfasso Paolo Calestani sull’idea del collega Sidoli: «Se non siamo in grado di definire tutti gli aspetti della Casa della salute, per noi molto importante, arginiamola momentaneamente ma offriamo, quantomeno, servizi di prossimità». In fine segnalati disservizi nella guardia medica dal sindaco di Cadeo Maria Lodovica Toma.

Sui temi si sono fatti sentire anche i sindacati: «Molti nostri coetanei sono costretti ad emigrare fuori provincia, altri non curano più le loro patologie come i tumori alla prostata, al seno, e complicanze cardiache: noi siamo molto preoccupati per la situazione sanitaria nel Distretto di Levante». Lo ha detto Pierluigi Caminati, portando la voce dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil. «Chiediamo all’Azienda Usl un cambiamento di rotta – ha proseguito Caminati –: occorre che nelle Case della salute si tornino a fare le visite che si facevano prima. Dove non si hanno queste strutture si dovrebbero trovare spazi in cui medici possano dare consulenze e visitare su appuntamento gli anziani, che hanno smesso di curarsi e di cui non conosciamo le reali problematiche». Il sindacalista ha chiesto «che fine ha fatto il personale che era stato provvisoriamente trasferito dal pronto soccorso di Fiorenzuola» e che venga fatto «un ragionamento con l’ospedale di Fidenza dove molta gente va a curarsi, così come in quello di Cremona».

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