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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Stop allo stage per disabili alla Biffi. Mainardi: «Si perde tassello importante nei servizi sociali»

Il laboratorio per persone con disabilità del distretto di Levante era stato sospeso con il primo lockdown e mai più riattivato. Pizzelli (vicesindaco): «Mansioni non idonee alle loro condizioni: progettiamo inserimenti in strutture del Comune»

Non riparte lo stage alla Biffi di Fiorenzuola che fino a marzo 2020 accoglieva ragazzi con disabilità del distretto di Levante. «Il laboratorio, che offriva possibilità occupazionali a persone diversamente abili, era una presenza storica ed è fortemente negativo il fatto che sia stato sospeso più di un anno fa con l’inizio della pandemia». Così il consigliere comunale di Cambiamo Fiorenzuola, Nando Mainardi, chiedendo alla Giunta i motivi della chiusura del laboratorio nell’azienda che produce attuatori per valvole, e se ci sia la volontà di riattivarlo. Il gruppo di minoranza ha presentato un’interrogazione nel corso del Consiglio comunale di lunedì 6 dicembre. La vicesindaco e assessore con deleghe al Sociale Paola Pizzelli ha spiegato che «fino al 2018 l’attivazione degli stage per persone con disabilità era affidata all’Ausl poi, con il ritiro delle deleghe per la gestione di questi servizi, i compiti sono passati ai Comuni e alle Unioni del distretto di Levante: l’attivazione degli stage è compito di ogni singola Amministrazione e non del Comune di Fiorenzuola che è capofila del distretto». Ha proseguito Pizzelli: «Il Comune ha comunque fatto uno sforzo e in via eccezionale, pur non avendo la titolarità giuridica per queste funzioni gestionali, ha garantito gli stage nelle ditte Saipm e Biffi fino al loro termine: il primo a dicembre 2019 e il secondo con l’inizio della pandemia e la conseguente sospensione dell’attività nell’azienda. Abbiamo sollecitato la Biffi che non si è resa disponibile a riprendere l’attività di stage ma quella di tirocinio per ragazzi con disabilità meno gravi, che non necessitano dell’affiancamento continuo di un educatore come avviene invece con gli stage». Così «i ragazzi che prima del lockdown del 2020 erano inseriti nell’azienda Biffi sono stati inseriti in un centro residenziale e seguiti individualmente da un educatore della Coops Elios di Piacenza (che ha una convenzione in essere con il Comune, nda), con progetti idonei a ciascuno di loro. Si sta lavorando insieme alla cooperativa per progettare un loro inserimento alla mattina in strutture di proprietà del Comune, come i centri di via Tolla (ospitano il doposcuola al pomeriggio, nda): il lavoro alla Biffi non era idoneo alle loro condizioni. Ragazzi con disabilità meno gravi sono stati avviati a percorsi di tirocinio come ad esempio al Conad dove, con mansioni semplici riescono a lavorare ed interagire con gli altri dipendenti senza la necessità dell’affiancamento di un educatore a tempo pieno». Per Mainardi «a Fiorenzuola viene meno un tassello significativo dei servizi sociali rivolti ai disabili: lo stage alla Biffi, rivolto a cinque persone, rappresentava una possibilità occupazionale per quelle persone che non riescono a trovarla nel mercato del lavoro ordinario».

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