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L'iniziativa / Fiorenzuola d'Arda

«Un cattivo affare destinare tre nuovi spazi alla logistica nell’area Careco»

Nella giornata mondiale della Terra l’iniziativa di Legambiente e dei comitati contro l’espansione della logistica a Fiorenzuola e Cortemaggiore

Legambiente e i comitati di Fiorenzuola e Cortemaggiore, di Roncaglia, della Bassa piacentina, nati per contrastare la smisurata espansione della logistica nel nostro territorio, hanno ribadito le proprie motivazioni nella giornata Mondiale della Terra. «In particolare desideriamo evidenziare l’insostenibile impatto prodotto da questo settore produttivo - di cui non si disconosce l’utilità - sull’ambiente, sul traffico e la viabilità, sull’inquinamento atmosferico e la salute dei cittadini. Impatto determinato anche dal mancato governo e dalla mancata lungimirante pianificazione del settore, senza scali ferroviari, senza adeguate dotazioni di impianti fotovoltaici, senza adeguate strutture di servizio per i lavoratori, ecc. A tutto questo, oramai da decenni denunciato, di deve aggiungere – nella giornata della Terra - lo straordinario impatto sul consumo di suolo, sottratto al sempre più fondamentale settore dell’agricoltura, che ci fornisce il cibo per la sopravvivenza e garantisce la cosiddetta sovranità alimentare. Suolo che rappresenta anche uno straordinario strumento di contrasto ai cambiamenti climatici. Secondo l’Ispra, ogni ettaro di terreno è in grado di trattenere 90 Tonnellate di carbonio all’anno, soprattutto nei primi 30/50 cm di superficie. Un vero e proprio “stomaco esterno” delle piante, che assorbono anidride carbonica per fissarla parzialmente appunto nel terreno. Senza considerare la capacità di assorbire 3.750.000 litri/anno di acqua e contrastare i fenomeni di squilibrio e dissesto idrogeologico. Anche da un punto di vista economico non è un buon affare per i Comuni, considerando che ogni ettaro cementificato comporta costi, per mancati servizi eco-sistemici, che oscillano tra gli 89.000 e 109.000 euro all’anno. Davvero un cattivo affare per i Comuni che sbavano per il piatto di lenticchie costituito dagli oneri di urbanizzazione e dalle scarne compensazioni ambientali. E’ esattamente ciò che accadrebbe a Fiorenzuola se i tre nuovi insediamenti logistici nell’area CA.RE.CO, oltre a quelli della Barabasca già realizzati, fossero approvati e costruiti su 240.000 mq di terreno agricolo. La Giornata della Terra è anche l’occasione per farci riflettere sul Ptav (Piano Territoriale di Area Vasta) che sta per essere assunto dall’Amministrazione Provinciale. Un Ppiano fotocopia di quello approvato 10 e 20 anni fa, senza considerare che il mondo è letteralmente cambiato, che abbiamo subito una pandemia, che abbiamo una nuova esecrabile guerra in Europa, ecc. Dal quadro conoscitivo emerge che il consumo di suolo pro-capite della provincia di Piacenza è il maggiore delle altre province emiliane e lombarde; che negli ultimi 60 anni la temperatura media è crescita di 2° centigradi; che le notti tropicali estive passeranno da 11 a 29 entro il 2050. A fronte di questi dati allarmanti e a queste previsioni i nostri amministratori proseguono come se niente fosse, come se non ci fosse un domani, per noi e per i nostri figli, sempre più spesso a cercare lavoro qualificato a Milano o all’estero. È ora di dire “basta”, alla logistica e a un modello di sviluppo che ci porta a sbattere. Chiediamo pertanto alla Provincia un percorso partecipato per il Ptav e che venga condotta una seria valutazione ambientale cumulativa per le attività impattanti della bassa piacentina».

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