«La tomba rinvenuta 45 anni fa appartiene all'epoca di San Fiorenzo»: ora esposta in Municipio
Cambia la datazione della tomba che fino allo scorso anno era custodita nei sotterranei delle scuole medie e che, per esigenze di predisporre nuove aule in emergenza Covid, è stata spostata al primo piano del Municipio: la collocazione storica della tomba ora è quella tardoantica altomedievale
Non una tomba romana, come era stata catalogata quado fu rinvenuta nel 1976 al quartiere Molinetto a sud di Fiorenzuola, ma di origine germanica a testimonianza del passaggio e dello stanziamento nella città sull’Arda di Ostrogoti e Longobardi. Periodo attribuito alla venuta di San Fiorenzo Vescovo di Orange a Fiorenzuola nel primo decennio del sesto secolo dopo Cristo. Cambia così la datazione della tomba che fino allo scorso anno era custodita nei sotterranei delle scuole medie di via San Bernardo da Chiaravalle e che, per esigenze di predisporre nuove aule in emergenza Covid, è stata spostata al primo piano del Municipio.
La collocazione storica della tomba ora è quella tardoantica altomedievale. E’ stata ricostruita sotto la direzione scientifica della dottoressa Roberta Conversi della soprintendenza e l’esposizione è stata inaugurata nella mattinata di sabato 16 ottobre, in occasione delle feste patronali di San Fiorenzo. Erano presenti Romeo Gandolfi (Sindaco del Comune di Fiorenzuola d'Arda) con la Giunta, Roberta Conversi (funzionario archeologo della Soprintendenza ABAP, di
Parma e Piacenza), ing. Luigi Galantin (funzionario del settore lavori pubblici del Comune), arch. Linda Gobbi (progettista dell'allestimento), dott.sse Ilaria Serchia e Giusy Incammisa della ditta Archeo Kun (curatrici dello smontaggio e della ricostruzione), Eugenio Fabris (presidente Circolo Storico, volontario AUSER).
Si tratta di una sepoltura a cassa con i laterizi a doppio spiovente che, quando fu ritrovata, conservava al suo interno in buono stato resti di un singolo defunto, supino con le braccia distese lungo i fianchi e abbigliato. Sepolture che, come è stato spiegato dalla funzionaria della soprintendenza, erano comuni in epoca tardoantica altomedievale, tra la fine del quinto secolo e la fine del settimo secolo dopo Cristo, in uso alle popolazioni nordiche germaniche. Ora l'obiettivo è quello di renderla fruibile ad un vasto pubblico, in condizioni di sicurezza per la sua tutela e valorizzazione