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L'intervento

«Inaccettabile l’aumento di 4,10 euro al giorno per le case di riposo per anziani»

I sindacati Cgil, Cisl e Uil si scagliano contro l’aumento delle rette: «A Piacenza aumenti di 123 euro al mese per 1300 utenti»

«L’aumento delle rette delle Cra impatta in misura prevalente, anche se non esclusiva, sulla utenza anziana, quindi più debole, una scelta incoerente con il periodo storico che stiamo vivendo con salari fermi al palo e aumento delle spese. Una scelta inaccettabile presa in modo unilaterale della giunta regionale, alla quale chiediamo un ripensamento». Con una nota i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil di Piacenza Ivo Bussacchini, Michele Vaghini e Francesco Bighi, insieme ai segretari generali dei pensionati Claudio Malacalza, Aldo Baldini e Pasquale Negro, stigmatizzano l’aumento a 4,10 euro al giorno per le Cra, e annunciano una mobilitazione che passerà da assemblee e richieste di incontro con i capigruppo dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna.

«Il nostro obiettivo è ricondurre il tema delle rette alla definizione dei criteri di accreditamento, con una nuova definizione delle rette che assuma l’Isee per graduare (linearmente) gli importi tra gli utenti, con parametri certi per il futuro per il governo della dinamica delle rette nell’ambito di una definizione trasparente delle tariffe: chiediamo, quindi, un passo indietro rispetto l’aumento», proseguono Cgil, Cisl, Uil. «Legare le rette alla qualità del servizio offerto e con alla base una revisione dell’accreditamento appare una strada più percorribile rispetto a un aumento tout-court che non risolve i problemi alla radice».

Le organizzazioni sindacali si sono opposte all’aumento chiedendo quantomeno un aumento più contenuto oltre a nuove regole sull’accreditamento sociosanitario. «Crediamo che un aumento di 123 euro al mese senza nessuna garanzia sul miglioramento del servizio, in un momento di crisi, vada a colpire oltre modo le famiglie e le fasce più deboli».

A Piacenza sono oltre 1300 gli utenti colpiti dagli aumenti, tra anziani e anziani disabili. Inoltre, se nel 2023 il fondo per non autosufficienza aveva una capienza che superava i 26 milioni di euro (19 garantiti dalla Regione) ed è a questo fondo che i Comuni hanno attinto per calmierare il costo delle rette giornaliere nelle strutture accreditate, ora con la retta aumentata di 4,10 euro al giorno le amministrazioni dovranno reperire nuove risorse per alleggerire il carico alle famiglie.

«È partito un percorso di mobilitazione sul tema – fano sapere Cgil, Cisl e Uil di Piacenza - che passerà da un presidio presso la sede della Regione Emilia-Romagna in occasione della riunione del Consiglio regionale prevista per la fine di gennaio, con richiesta di incontro con i capigruppo consiliari». Gli utenti delle strutture residenziali per anziani e disabili accreditate in convenzione in

Provincia di Piacenza, su cui si abbatterà l’aumento, sono così suddivise: Distretto Città di Piacenza: anziani 406 posti e disabili 42. Distretto di Levante: anziani 475 e disabili 30; Distretto di Ponente: anziani 331 e disabili 24 per un totale di 1212 anziani a cui si sommano circa 100 disabili. «Così non va», concludono i sindacati. E promettono battaglia. 

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