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Chiusa la scuola media di Ottone e ridotte le ore a quella d’infanzia

Stragliati e Rancan: «La Regione intervenga». Gilda: «Provvedimento da impugnare al Tar»

«L'annuncio della chiusura della scuola media “Toscanini” di Ottone, che diventerà a tutti gli effetti una telesuccursale di Bobbio (Piacenza) sommata alla riduzione di orario (da 40 a 25 ore) della scuola d’infanzia di Marsaglia purtroppo rappresentano l'ennesimo segno tangibile del fatto che la Giunta, guidata dal governatore Stefano Bonaccini, quando si tratta del territorio piacentino, si prodiga in promesse che, puntualmente non trovano riscontro nei fatti». La denuncia arriva dai consiglieri regionali piacentini della Lega, Valentina Stragliati, e Matteo Rancan, capogruppo Lega Er e commissario Lega Emilia.

«Da tempo chiediamo a Regione di riconoscere con fatti concreti la particolare situazione che riguarda la provincia di Piacenza soprattutto dopo l’emergenza Covid 19, dal momento che è stata la provincia più colpita dalla pandemia a livello regionale. Un'attenzione che deve partire dal mondo della scuola e dell'istruzione più in generale, ma che oggi con le notizie relative alle scuole di Ottone e Marsaglia viene ancora una volta negata», attaccano i leghisti. «Presenteremo pertanto un'interrogazione specifica alla Giunta per sollecitare la Regione a dare risposte concrete a una comunità, quella della Valle, che, rischia seriamente di “chiudere” nonostante Bonaccini, a più riprese, avesse promesso dei piani di rilancio della montagna».

GILDA: «I CITTADINI IMPUGNINO AL TAR IL PROVVEDIMENTO»

«L’istruzione - interviene il sindacato Gilda - non può essere a distanza e resa solo grazie alla disponibilità (non dovuta) di qualche docente. I tagli orizzontali decisi nel lontano 2008 ai danni della scuola italiana (riforma Gelmini/Tremonti) introducendo parametri stringenti per il conferimento dell’organico dei docenti alle scuole, fanno oggi sentire il loro pesante effetto alla comunità di Ottone, dove lo scarso numero di alunni non consente all’Ufficio Scolastico di poter assegnare gli insegnanti necessari al funzionamento della scuola. La scuola reale è quella in presenza il resto è un surrogato: i contratti vigenti nel comparto Istruzione limitano tale pratica alla durata dello stato di emergenza Covid solo per far fronte ai casi di alunni in quarantena, per legge tale situazione è terminata il 31 marzo 2022. Una scuola a distanza sarebbe abusiva e comunque possibile solo grazie alla mera “cortesia” di docenti che formalmente non risulterebbero nemmeno assegnati al plesso di Ottone, in ogni caso non sarebbero tenuti a prestare l’attività in tale modalità. Non si può pensare che una comunità sia privata di un’istituzione fondamentale cercando di tenerla in vita fintamente solo con degli stratagemmi, affidandosi alla disponibilità di qualche docente di buon cuore. La Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma invita i cittadini di Ottone a tentare la via giudiziaria, sulla base del fatto che l’istruzione è un diritto garantito dalla Costituzione, si rivolgano al Tar impugnando i provvedimenti che assegnano l’organico all’Istituto Omnicomprensivo di Bobbio. Le norme “taglia insegnanti” sono state tenute in vita da tutti i governi succedutisi dal 2008 in poi, da allora mai nessun parlamentare piacentino (di qualsivoglia parte politica) è riuscito a portare a casa delle deroghe per il nostro territorio, anzi qualcuno di loro a suo tempo le ha pure votate.  Lo stesso dicasi per le strutture territoriali dei partiti politici, gli stessi che il prossimo 25 settembre avranno anche la faccia tosta di presentarsi sui territori a chiedere il voto. Il Coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, Salvatore Pizzo, fa sapere: «In tutte le sedi competenti ostacoleremo una funzione docente avulsa dai contratti. La scuola è quella reale altrimenti essa non è tale». 

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