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Corsa ai dehors “emergenza Covid”, in tre settimane 50 nuove domande da bar e ristoranti

La maggior parte provengono da pubblici esercizi del centro storico, una ventina quelle già autorizzate dal Comune di Piacenza

A Piacenza corsa ai dehors “emergenza Covid”. Nelle ultime tre settimane - a partire dal via libera alle consumazioni ai tavoli all’aperto dello scorso 26 aprile - sono circa cinquanta le domande di occupazione temporanea del suolo pubblico con dehors (durata massima un anno), inoltrate dai pubblici esercizi della città al Comune. Il prossimo stop alle misure restrittive per caffè al bancone o pranzi e cene negli spazi chiusi - nelle regioni in zona gialla possibili a partire dal 1 giugno, secondo quanto dovrebbe essere previsto nel nuovo decreto - al momento non sembra aver scoraggiato gli esercenti dalla richiesta di poter usufruire di aree esterne, in vista delle bella stagione, oltre che per “tamponare” la perdita di coperti, imposta dalle regole di distanziamento. A richiederle i ristoranti, ma soprattutto i bar situati in centro storico - come riferisce l’ufficio competente - che hanno fatto formalmente richiesta per poter esporre sedie, tavolini ed eventualmente ombrelloni, tutti arredi removibili, come previsto da questa tipologia di concessione. Un numero che va a sommarsi alle oltre cento domande accolte ed evase nell’arco dello scorso anno, ad emergenza sanitaria già iniziata, attraverso la nuova procedura semplificata.

Tra le agevolazioni anche l’esenzione del canone unico di occupazione del suolo pubblico stabilita dal Decreto sostegni, finalizzata a favorire la ripresa dell’attività dei pubblici esercizi: norme valide fino al 30 giugno - per chi ha già ottenuto l’autorizzazione non sarà però necessario il rinnovo - in attesa della proroga o delle nuove indicazioni del Decreto sostegni bis. L’iter per ottenere l’ok dal Comune ha una durata di circa dieci giorni - spiegano dagli uffici - salvo imprevisti: tra i requisiti necessari, infatti, devono essere presenti la regolarità dei pagamenti della tariffa dei rifiuti, di Cosap (nel caso in cui il richiedente abbia già in corso un’occupazione del suolo pubblico), e il parere viabilistico favorevole dell’Unità operativa mobilità del servizio infrastrutture e lavori pubblici del Comune. Delle 50 domande giunte nelle ultime settimane sono una ventina quelle finora autorizzate.

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