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I numeri

Finanziamenti alle Pro Loco, Regione: «Dalla provincia di Piacenza nessuna richiesta»

Dalla commissione Politiche economiche il bilancio dell'attività 2020-2022: «Tante iniziative nonostante il Covid». Evangelisti (Fdi): «Risorse ripartite in modo non omogeneo sul territorio»

Sagre, mostre d’arte, valorizzazione delle tradizioni locali, percorsi turistici e promozione dei prodotti enogastronomici. Nel triennio 2020-2022, nonostante il Covid, la Regione ha finanziato 36 progetti proposti da quasi 80 Pro Loco dell’Emilia-Romagna con quasi 600mila euro per progetti complessivi del valore di 1,2 milioni di euro. Il dato è emerso nel corso della discussione della clausola valutativa della legge regionale in materia di sostegno alle Pro Loco, avvenuto nel corso della commissione Politiche economiche presieduta da Manuela Rontini.

Nello specifico in provincia di Parma è stato finanziato un progetto per 18.500 euro, a Reggio Emilia finanziati 2 progetti per 36mila euro, a Modena 2 progetti per 33.341 euro, a Bologna 145.622 euro per 8 progetti, a Ferrara 78.034 euro per 6 progetti, a Forlì-Cesena 104.123 euro per 6 progetti e a Rimini finanziati 2 progetti per 16.733 euro. Dalla provincia di Piacenza non è arrivata nessuna richiesta di finanziamento. Le iniziative sostenute spaziano dalle visite guidate, alle iniziative di promozione del prodotto tipico, in primis quello agroalimentare, con sagre, attività volte ad accrescere l’attrattività turistica, momenti di formazione rivolti a volontari e scuole, attività di potenziamento del sistema dei servizi di Informazione e Accoglienza Turistica, fino a festival con lo scopo di valorizzare il patrimonio enogastronomico, artistico-musicale e storico-culturale del territorio.

«Bisogna comprendere quale impatto i progetti finanziati hanno avuto sul territorio, bisogna capire se questi progetti hanno aumentato l'attrattività dei territori o se abbiamo sopperito a qualche deficit da parte delle amministrazioni locali», spiega Marta Evangelisti (Fdi) che ricorda come «sono stata contattata da alcune associazioni che hanno segnalato come sia stato difficile conoscere e accedere ai bandi, problemi confermati da come il riparto delle risorse non sia stato omogeneo sul territorio. Così come è difficile per le Pro Loco anticipare le ricevere i contributi solo un anno dopo lo svolgimento dei progetti, dovendo così anticipare loro le risorse».

«I dati confermano l'importanza di questa legge su tutto il territorio regionale, valorizziamo un patrimonio di volontariato molto importante e stimoliamo la collaborazione e il lavoro comune aggregando le attività delle Pro Loco, un elemento che va valorizzato e potenziato», spiega Francesca Marchetti (Pd) che ricorda come «questi risultati sono stati raggiunti in anni segnati dalla pandemia del Covid che non ha certo aiutato le attività come quelle delle Pro Loco, eppure i risultati sono andati nella giusta direzione. Credo che dobbiamo avviare una nuova fase di interlocuzione per il futuro per lavorare e collaborare sempre meglio, valorizzando questo patrimonio».

Dal canto suo Michele Facci (Lega) sottolinea come «molto spesso le Pro Loco svolgono un ruolo sussidiario rispetto alle Istituzioni quindi è più che giusto sostenerle, ma bisogna anche capire bene quali siano i risultati delle loro attività e dei progetti che finanziamo».

Soddisfatta la presidente della commissione Rontini: «Questa è una legge su cui abbiamo lavorato in molti e i numeri dimostrano che le cose vanno nella giusta direzione, abbiamo lavorato sul territorio per aggregare l'attività delle Pro Loco per raggiungere risultati di qualità che ci sono stati. Per i prossimi anni dobbiamo porci obiettivi ambiziosi, lavorare soprattutto sui borghi, sui piccoli Comuni di montagna e nei tanti lidi della Riviera per valorizzare ancora più l'offerta turistica di questa regione».

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