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«I malati fragili guariti e vaccinati sono protetti da tutte le varianti»

Il lavoro di ricerca di Microbiologia e Oncologia di Piacenza in collaborazione con il San Matteo di Pavia. I risultati su 88 pazienti. Cavanna e Lo Cascio: «Alto livello di anticorpi»

Malati fragili immunodepressi colpiti dal Covid, guariti e vaccinati con due dosi: il loro sistema immunitario ha prodotti un livello così alto di anticorpi contro il virus da garantirne la protezione anche in presenza di nuove varianti. È il risultato di un’importante collaborazione, avviata nei mesi scorsi, tra i reparti di Microbiologia e Oncologia dell’Ausl di Piacenza e il policlinico San Matteo di Pavia come capofila, che ha portato alla stesura di uno studio pubblicato sul prestigioso Journal della European Society for Medical Oncology.

Il lavoro di ricerca non solo giustifica la terza dose di vaccino sui pazienti più fragili, ma va oltre, spiegando che esiste un livello di immunità fino a ora non immaginato, in coloro che hanno sviluppato la malattia.

Lo studio ha valutato 88 pazienti, tra Piacenza e Pavia: si tratta di persone con patologie oncologiche, in trattamento con farmaci immunoterapici. L’obiettivo era quello di valutare l’efficacia e la sicurezza di un ciclo completo di vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19. Il laboratorio di Microbiologia ha contribuito allestendo la diagnostica sierologica e le analisi dell’immunità cellulo-mediata con il test IGRA. 
A Piacenza lo studio è stato ampliato anche a pazienti ematologici, con un focus dedicato: l’approfondimento è stato reso possibile grazie al fatto che il nostro laboratorio sta ospitando parte degli specializzandi della Scuola di Microbiologia e Virologia dell’Università di Pavia, diretta dal piacentino, professor Fausto Baldanti. 

«I risultati preliminari sono incoraggianti – spiegano i ricercatori - La vaccinazione è stata efficace a stimolare la risposta contro il virus nella grande maggioranza dei pazienti con neoplasia anche in trattamento. Tutti i malati che hanno contratto una precedente infezione da SARS-CoV-2 hanno sviluppato le risposte anticorpali e cellulo-mediata già dopo la prima dose. Ma è con il richiamo che si è fatto il salto di qualità. Dopo la seconda dose vaccinale nei guariti dal Covid abbiamo riscontrato livelli mediani di risposta anticorpale molto più elevati che nei pazienti “naïve”, ossia che non hanno contratto il virus. In pratica: 26 volte in più per i livelli IgG totali, 6 volte oltre per i titoli neutralizzanti e 4 volte per i livelli di risposta T-cellulare. Quindi - è la conclusione della task force piacentina e pavese - la terza dose può rafforzare significativamente la risposta vaccinale nei fragili». 

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