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«L'Oscar? Non riuscivo a credere che fosse proprio il mio nome quello chiamato dal palco»

Parla John Casali dopo aver ricevuto il premio Oscar a Los Angeles per il miglior sonoro nel film "Bohemian Rhapsody". E con le sue origini a Morfasso confessa di avere «un legame molto forte»

«Sono rimasto scioccato. Non potevo credere che fosse proprio il mio nome quello chiamato dal palco». E' stato questo il primo pensiero di John Casali quando nella cerimonia dell'assegnazione degl Oscar a Los Angeles, ha sentito pronunciare il suo nome e quello dei colleghi che hanno lavorato al suono della pellicola "Bohemian Rhapsody". A Morfasso e in particolare nella frazione di Casali dove ha origini il pluripremiato esperto del suono nel cinema, la notizia dell'assegnazione dell'Oscar ad un "concittadino" è stata accolta con grane entusiasmo, tanto che il sindaco Paolo Calestani vorrebbe conferirgli la cittadinanza onoraria.

Hai detto nella precedente intervista che avresti dedicato questo premio a tuo padre...

«Sì, mia madre e mio padre sarebbero stati così orgogliosi di questo riconoscimento. Vorrei che fossero ancora qui con me per festeggiare insieme».

Aver vinto un premio che riguarda il sonoro di un film che racconta una pagina importante della musica, è particolarmente significativo.

«Sento dentro di me soprattutto il grande privilegio di aver fatto parte di un film che celebra la vita di un grande artista e di una band meravigliosa».

Sei nato in Inghilterra da un padre italiano; quanto lui ha cercato di tramandarti le origini della sua terra (Morfasso, un paesino di montagna in Italia) e quanto senti il legame con queste radici?

«Ho un legame molto forte con le mie radici italiane. Vorrei visitare Morfasso in estate come da bambino. Cerco di venire a trovare la mia famiglia in Italia ogni volta che posso. Morfasso e la frazione di Casali sono una parte grande della mia vita».

Aver ricevuto un riconoscimento così importante per la tua professione, cambierà qualcosa nel tuo modo di lavorare?

«No. Continuerò a fare la stessa cosa. Sembra che così funzioni...»

Quando tornerai in Italia nei prossimi mesi, riceverai altri premi, non prestigiosi come gli Oscar ma che provengono dall'affetto dei tuoi connazionali e dalla stima delle istituzioni pubbliche; che effetto ti fa questo?

«Significherà tanto per me quanto lo sarà per tutta la mia famiglia».

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