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I dati

Lavoro e incidenti stradali, in due anni a Piacenza oltre 9mila feriti e 27 morti. L’analisi

Il focus provinciale del biennio 2021-2022 dell’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale dell’Emilia-Romagna dai numeri delle denunce d’infortunio Inail. Tra le cause anche l’exploit dell'e-commerce

Lavoro e incidenti stradali, in due anni a Piacenza e provincia 9.019 denunce d’infortunio con feriti su strada, 27 i morti. Dati locali del periodo 2021-2022 relativi a un’area specifica del fenomeno, contenuti nel report sull’incidentalità stradale in Emilia-Romagna (fonte Inail), elaborato e analizzato da Mauro Sorbi, presidente dall’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale della regione. Un focus che si concentra sulla dinamica delle denunce d’infortunio suddivise in quattro gruppi, tutti attinenti a dinamiche che implicano veicoli. (Nella grafica sotto i numeri per provincia relativo alle denunce d'infortunio con feriti e morti su strada).

                                 Denunce d'infortunio con feriti e morti “SU STRADA” per provincia (dati Inail)

Come spiega il glossario dell’Osservatorio, ne fanno parte gli infortuni accaduti in occasione di lavoro, sia non stradali che stradali: con i primi si intendono quelli occorsi in azienda o sui cantieri e che non avvengono su strade pubbliche, con i secondi gli episodi che coinvolgono coloro che, per motivi di lavoro, sono obbligati anche ad utilizzare i mezzi di trasporto, come un autotrasportatore che fuoriesce dalla carreggiata mentre è diretto a un’azienda dove scaricare la merce. A questi si aggiungono gli infortuni in itinere stradali (percorso casa-lavoro e viceversa o da una sede di lavoro all’altra) e non stradali, ad esempio l’impiegato che a fine turno, nel salire sulla propria vettura parcheggiata di fronte all’azienda, scivola mentre sale sul mezzo.

Guardando ai numeri raccolti in Emilia-Romagna negli anni 2020, 2021 e 2022, le denunce d’infortunio di cui sopra trasmesse all’Inail, sono complessivamente 227.416. «Per la maggior parte – spiega la nota stampa dell’Osservatorio - si tratta d’infortuni non stradali (88,4%), in occasione di lavoro (84,9%) ed in itinere (3,5%). Le denunce d’infortunio con feriti su strada (con mezzo di trasporto) calcolati nel triennio 2020-2021-2022 sono l’11,6% sia in occasione di lavoro (2,3%) che in itinere (9,3%). Le denunce mortali su strada (con mezzo di trasporto) nello stesso triennio sono il 38,2% (19,6% in occasione di lavoro e il 18,5% in itinere). Le denunce d’infortunio con feriti su strada rilevate nell’anno 2022 registrano un aumento pari al 26% rispetto al 2020. Viceversa, le denunce d’infortunio mortali sono diminuite dal 2022 al 2020 di 6 unità in occasione di lavoro (da 26 a 20, il 23%), ma non in itinere dove sono aumentate di 10 unità (da 17 a 27, il 59%)».

                             denunce infortunio incidenti stradali emilia-romagna

«In Emilia-Romagna i dati Istat degli incidenti stradali nei due anni 2021-2022 riportano rispettivamente 15.232 e 15.819 incidenti stradali con feriti e morti - si aggiunge - con un aumento del 3,9%. L’anno 2021 è caratterizzato dalla ripresa della mobilità e del traffico stradale, ma risente ancora di periodi di lockdown in linea a quanto registrato a livello nazionale».

Incidenti in itinere – L’analisi di Mauro Sorbi prende avvio «dalla constatazione che troppo spesso si utilizza il mezzo proprio, perché il trasporto pubblico ha modalità di numero di corse o di fermate incompatibili con le proprie necessità. A ciò si aggiungono le cause presenti storicamente alla base dell’incidentalità stradale».

«Velocità e distrazione al volante – osserva - sono storicamente le conclamate cause della maggior parte dei sinistri, dovuti quasi interamente alla responsabilità diretta (85%) dei conducenti (comportamenti non corretti alla guida) e con una percentuale residua dovuta a colpi di sonno o di malori. Per quanto attiene chi effettua consegne, la distrazione, dovuta all’uso del cellulare e degli altri device, è anche causata dall’obbligo di mantenerli accesi per la interlocuzione fra trasportatore e sua centrale operativa. In questo modo si incentiva l’adozione di comportamenti che aumentano significativa-mente la provabilità di causare un grave incidente. Il podio delle cause delle collisioni in strada – continua - è occupato stabilmente dalla distrazione e dalla elevata velocità anche in ambito urbano, spesso associate al mancato rispetto delle regole di precedenza e dal non tenere la distanza di sicurezza».

Un altro dato che risulta essere in grande crescita è quello della sinistrosità autonoma: «Sono aumentate le uscite di strada in autonomia - spiega Sorbi - conseguenza della distrazione non più solo del cellulare, ma della nostra mente che pensa o fa altro».

Nell’elenco compare anche l’e-commerce: «La necessità di rifornirsi soprattutto durante il lockdown ha fatto esplodere il fenomeno e questo nuovo modo di acquistare ha continuato ad interessare una buona parte del commercio anche dopo il periodo della criticità sanitaria. La stringente tabella di marcia degli autotrasportatori per rispettare i tempi di consegna ai vari domicili - sottolinea - ha portato ad un commercio esasperato, soprattutto online. I rischi per la sicurezza stradale sono evidenti: la manutenzione e la cura dei veicoli risulta spesso scarsa e lo si riscontra nelle analisi dei post-incidenti, in particolare nei mezzi pesanti che transitano nel nodo autostradale e nella viabilità ordinaria del nostro territorio. Gomme usurate o non idonee sono un altro punto dolente: ci risulta in crescita la richiesta di gomme di seconda mano. I dati indicano che circa il 14 % degli incidenti è causato dall’utilizzo di gomme non idonee, che innesca varie problematiche, non ultimo l’incendio del mezzo». Poi si aggiunge «il mancato rispetto dei turni di riposo con la presenza della manomissione del cronotachigrafo, infrazione ancora troppo presente tra quelle rilevate dalle forze preposte, non permette una vigile guida dei conducenti e risposte tempestive in situazioni critiche che si possono presentare sulla strada».

In ultimo altri due fattori: «L’abitudinarietà al percorso – conclude Sorbi - porta ad un “distacco” dell’attenzione alla guida e ad una (falsa) sicurezza psicologica sulla “conoscenza” del percorso che induce ad una minore attenzione. L’abuso di alcol e sostanze psicotrope aumenta del 35,9 la probabilità di incidentalità. Recenti statistiche hanno attestato che quasi il 50% degli incidenti stradali mortali abbia proprio come concausa l’abuso di alcool e di sostanze stupefacenti».

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