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Gli interventi

Mediazione familiare, un convegno sulle nuove prospettive alla luce della riforma Cartabia

Organizzato nei giorni scorsi alla Cattolica dal Centro per le famiglie e l’Ordine provinciale degli avvocati

"La mediazione familiare nella riforma Cartabia: nuove prospettive", è il titolo del convegno che il Centro per le Famiglie del Comune di Piacenza e l’Ordine provinciale degli avvocati hanno organizzato nei giorni scorsi all’Università Cattolica del Sacro Cuore.

«Il Centro per le Famiglie – spiega l’assessore ai Servizi Sociali Nicoletta Corvi, il cui intervento ha aperto i lavori accanto a quello del presidente dell’Ordine forense, Franco Livera – racchiude nel proprio nome il focus della sua attività: l’accoglienza e l’accompagnamento, nelle diverse fasi della vita, di nuclei le cui dinamiche affettive possono avere, in alcuni momenti, bisogno di cure e attenzioni maggiori. Con questo scopo è stato avviato il servizio di mediazione familiare che la struttura di Piacenza, così come quelle del Distretto di Levante e di Ponente, offre gratuitamente, attraverso un percorso di 10-12 incontri finalizzati a sostenere un approccio costruttivo e generativo nella gestione di separazioni e divorzi, affinché si possano trovare accordi condivisi innanzitutto per quanto riguarda l’organizzazione della vita dei figli. Un punto di riferimento e un supporto per le coppie che devono affrontare la fine della propria relazione riuscendo, però, a mantenere la fiducia nei legami e in sé, grazie al dialogo con figure professionali e specialisti - magistrati, avvocati, mediatori familiari - con cui potersi confrontare».

Alla luce della riforma Cartabia, che riprende e valorizza lo strumento della mediazione familiare, Centro per le Famiglie e Ordine degli Avvocati hanno avviato una riflessione tesa a favorire, tra professionisti e operatori di settori diversi, uno sguardo univoco rivolto alle persone che, dovendo affrontare un cambiamento così significativo per la propria famiglia, accedono agli studi e ai servizi coinvolti. Tra i relatori chiamati a portare il proprio contributo, l’avvocato cassazionista Brunella Bertani ha evidenziato le principali novità introdotte dalla riforma giudiziaria, con particolare attenzione alle informazioni da fornire alle coppie in procinto di separarsi, garantendo che dispongano di tutti gli elementi per valutare l’eventualità del percorso di mediazione e che sia consultabile, presso il Tribunale, un apposito elenco di mediatori familiari.

Nell’evidenziare la specificità e la natura extra-giudiziale della mediazione, come strumento improntato al dialogo e alla ricerca delle soluzioni più adeguate e realistiche, l'avvocato cassazionista e mediatrice familiare Donatella Bussolati e la pedagogista Giovanna Albertelli, counselor e mediatrice del Centro per le Famiglie, hanno posto l’accento sulle possibili sinergie e gli spazi di collaborazione tra avvocati e mediatori familiari.

A riguardo, la presidente della Sezione civile del Tribunale di Piacenza Marisella Gatti ha rimarcato come questa tipologia di procedimenti porti a entrare profondamente nella vita delle famiglie, toccando gli aspetti più intimi e riservati. Di qui l’importanza della cooperazione e del raccordo tra professionisti di aree diverse, anche con l’intento di mitigare la conflittualità tra genitori, spesso inevitabile ma - a maggior ragione se esasperata e di lunga durata - avente ripercussioni forti sulla serenità dei minori.

Aspetti approfonditi anche da Giancarlo Tamanza, professore associato di Psicologia clinica all’Università Cattolica di Brescia e direttore del Master in Mediazione Familiare - ASAG UC. La mediazione familiare può avere un ruolo fondamentale nel favorire la tutela delle persone coinvolte in un processo di separazione o divorzio, con la sola eccezione (come previsto dalla normativa) dei casi in cui si riscontrino violenze in ambito familiare.

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