rotate-mobile
La replica

Mense, Dadati: «Nessuna indicazione o razionalizzazione da parte del Comune»

Mancato "bis" di maccheroni a un'alunna della primaria di Borgotrebbia, la risposta dell'assessore Dadati: «Nessun divieto, ma si rispettano i quantitativi ritenuti idonei»

«Il menù in vigore presso le mense scolastiche è redatto dal Servizio Ristorazione dell’Asl di Piacenza. Il Comune non ha fornito alcuna indicazione di “razionalizzare al massimo” il quantitativo di cibo da fornire agli alunni, e non vi è alcuna correlazione tra gli arretrati nei pagamenti e la qualità del servizio mensa erogato, anche rispetto alla quantità di cibo». È la precisazione dell’assessore alle Politiche educative del Comune di Piacenza Mario Dadati con riferimento alla segnalazione che la mamma di un’alunna della scuola primaria di Borgotrebbia ha affidato al quotidiano online “IlPiacenza”. Una precisazione doverosa, sostiene l’assessore, «perché sia ben chiaro che la qualità e la quantità del cibo che mangiano i nostri bambini non dipende certo dai crediti che il Comune può avere nei confronti delle famiglie che non pagano il servizio mensa. Un’ipotesi del genere non è pensabile, e ci tengo a sottolinearlo».

«Per quanto riguarda le eventuali richieste di “bis” da parte degli alunni - spiega l’assessore - non vi è alcun divieto alla sua somministrazione da parte del Comune. Anche se, sotto il profilo nutrizionistico, le indicazioni degli specialisti, che non sono certo obblighi, vanno nella direzione di rispettare i quantitativi individuati come idonei. Come del resto è ovvio che sia, anche per educare i più giovani a mangiare ‘il giusto’». 

Mario Dadati-9

Sul tema si esprime anche la dietista Monica Maj di Underwriters Laboratories che per il Comune si occupa del controllo qualità del Servizio ristorazione. «Il riferimento che sta alla base della stesura dei menù – spiega - è la dieta mediterranea, ricca di micronutrienti e fibra derivanti da verdura e frutta di tutti i colori, nonché dai legumi che sono da considerarsi anche validi sostituti di alimenti di origine animale quali la carne, pesce, uova e latticini; come condimento è da prediligere l’olio extravergine di oliva».

«Il menù – prosegue la specialista - è unico per Piacenza e provincia e per le scuole di ogni ordine e grado (con qualche specifico adattamento per gli asili nido e le scuole d’infanzia) ed è impostato su 4 settimane e diversificato in autunno-inverno e primavera-estate. Nella nuova redazione si è cercato anche di tenere conto del prezioso contributo di bambini, ragazzi, insegnanti, genitori, commissioni mensa e aziende di ristorazione scolastica, delle amministrazioni comunali, partendo dalle loro segnalazioni riguardo a pietanze più o meno gradite e recependo osservazioni derivate dai recenti incontri di presentazione dei menù. Infatti alcuni piatti sono stati tolti dal menu perché non graditi».

E ancora: «È stato predisposto anche un ricettario, per facilitare la preparazione dei piatti e garantire una più omogenea offerta sul territorio, allegato al menù insieme ai consueti e aggiornati criteri igienico sanitari e indicazioni per le variazioni». «Il gruppo di Ristorazione Scolastica – conclude Monica Maj - in collaborazione con il controllo qualità del Comune di Piacenza, provvede a monitorare l’andamento del gradimento delle proposte gastronomiche per future modifiche. Rimane sempre e comunque fondamentale che le scuole, le famiglie e le amministrazioni sostengano gli alunni in un percorso che porti la comunità nella direzione di un graduale maggiore adattamento del gusto verso alimenti salutari».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Mense, Dadati: «Nessuna indicazione o razionalizzazione da parte del Comune»

IlPiacenza è in caricamento