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Nuovo Pug, Gragnano fa il punto della situazione

Anche il Comune di Gragnano è alle prese con il piano urbanistico generale

Il Pug – Piano Urbanistico Generale – previsto dalla legge regionale 24/2017, con tutte le problematiche legate a relative procedure e tempi, è stato oggetto della Commissione Urbanistica che si è riunita nei giorni scorsi a Gragnano. Il consulente urbanista, architetto Giampaolo Passoni, ha illustrato le finalità del PUG, i cambiamenti introdotti rispetto alla precedente pianificazione costituita dai PSC e dal RUE, e il percorso fin qui svolto dal Comune di Gragnano.

Si tratta di un lavoro estremamente complesso, tant’è che se da un lato il Pug andrebbe, per legge, approvato entro il 31 dicembre 2023, tuttavia dall’altro lato, solo tre comuni piacentini su un totale di 46, hanno ad oggi provveduto alla assunzione del Piano, assolvendo alla sola prima fase della procedura complessiva che prevede ben tre adempimenti distinti, cioè l’assunzione, l’adozione e l’approvazione finale.

In particolare durante l’incontro è emerso che i proprietari di aree urbanizzabili che hanno presentato una proposta di Accordo Operativo al Comune di Gragnano entro il 31 dicembre 2021 cioè nel cosiddetto periodo transitorio di cui alla legge regionale 24/2017, sono un numero inferiore a quanto inizialmente ipotizzato e pertanto si è notevolmente ridimensionato il possibile consumo di suolo. Infatti mentre il Psc vigente, la cui approvazione risale all’anno 2010, prevedeva 144 ettari di terreno urbanizzabile suddiviso tra aree residenziali, produttive e commerciali, il terreno attualmente urbanizzabile, a seguito della decadenza dell’edificabilità a partire dal 31/12/2021 per le aree per le quali alla stessa data non è stata presentata alcuna proposta di Accordo Operativo, è sensibilmente inferiore.

Pertanto volendo quantificare il consumo di suolo previsto dal nuovo Pug si dovrà considerare la superficie, pari a 8,6 ettari, per cui è stata presentata la proposta nei termini di legge. A questi andranno aggiunti altri 6 ettari edificabili e cioè circa il 3% della superficie ricadente nel territorio urbanizzato alla data del 31/12/2017 come previsto dalla Legge Urbanistica in vigore, e gli ulteriori 7 ettari circa dell’area Steriltom per la realizzazione del parcheggio per lo stoccaggio prodotto, recentemente autorizzati dal Consiglio Comunale ai sensi dell’art. 53 della nuova legge urbanistica regionale. Il totale dell’aree urbanizzabili ammonta, pertanto, a circa 21,6 ettari complessivi, quantità notevolmente inferiore a quella potenzialmente consumabile in base alle previsioni originarie del PSC vigente. Siamo, pertanto, di fronte a un futuro caratterizzato da un contenuto consumo di suolo poiché circa 85% del terreno urbanizzabile in base al PSC vigente sarà preservato e risparmiato dall’edificazione” ha spiegato il consulente.

“Ciò è frutto sicuramente della attuale congiuntura economica complessiva del Paese e delle aspettative degli operatori, molto ridimensionate rispetto all’epoca della precedente pianificazione, ma anche di una scelta consapevole dell’Amministrazione Comunale che, in questi anni, ha ripetutamente respinto proposte di insediamento di attività logistiche nell’area della Colombarola, adiacente alla rotatoria della Tangenziale”, ha aggiunto il sindaco Patrizia Calza. “Proposte sicuramente allettanti dal punto di vista economico ma devastanti dal punto di vista della tutela del paesaggio, e delle caratteristiche rurali del territorio senza significativo aumento di lavoro qualificato”, ha aggiunto.

Da notare che 8 ettari di terreno oggetto di Accordi Operativi presentati, sono stati calcolati dagli Uffici nell’ipotesi, probabilmente ottimistica, di un loro convenzionamento urbanistico entro il 2023. Va detto infatti che, in considerazione della difficile congiuntura economica e della complessità delle procedura amministrative, non c’è certezza che il convenzionamento di tutti gli Accordi Operativi possa concludersi concretamente entro tale data con la conseguente decadenza dell’edificabilità delle relative aree.

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