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L'incontro / Gragnano Trebbiense

«Per combattere la denatalità occorre un’alleanza tra istituzioni, famiglie e comunità»

A Gragnano i genitori dei nati nel 2023 hanno incontrato in municipio il sindaco, l’assessore ai servizi sociali e l’assistente sociale. Calza: «Chi ha scelto la vita non sarà lasciato solo»

Una sala consigliare adornata con multicolori primule di benvenuto ha accolto sabato a Gragnano i genitori dei nati nel Comune nel 2023. Una seduta decisamente inconsueta, rallegrata da qualche strillo di neonato e da un bel numero di passeggini che infine hanno "posato" per la prima volta davanti al Municipio. A Gragnano 35 sono stati i nati nell’anno scorso: 19 maschi e 16 femmine. «Volevamo ringraziare i neogenitori per la scelta di vita che hanno fatto e parlare loro della grande alleanza che deve crearsi tra le Istituzioni, a vari livelli, le famiglie e la comunità, per uscire dal problema italiano della denatalità ma soprattutto per spiegare che chi ha scelto la vita sarà accompagnato e non lasciato ad affrontare in solitudine la crescita dei propri figli e gli eventuali problemi di varia natura che dovessero sorgere», spiegano il sindaco Patrizia Calza e l’assessore ai Servizi sociali Marco Caviati.

Ai genitori che hanno accolto l’invito, l’assistente sociale Luisa Zioni ha illustrato i servizi presenti sul territorio dagli asili nido alle scuole materne e i benefit comunali, regionali o nazionali di cui, in base all’Isee, le famiglie possono usufruire. Il Dott. Tosca del Centro per le Famiglie con sede in Castelsangiovanni che ha particolarmente apprezzato questa occasione di incontro ha invece parlato dei numerosi servizi forniti ai genitori gratuitamente dal Centro stesso anche, se necessario, in loco.

«Gragnano è un paese giovane ma è bene sapere che con il trend attuale, nell’arco di venti anni, in Emilia-Romagna gli anziani saranno il triplo dei giovani. È doveroso pensare al peso enorme che stiamo ponendo sulle spalle delle nuove generazioni. Per questo ho parlato di una grande alleanza a favore della vita che deve coinvolgere tutti i livelli», spiega il sindaco. «Aldilà di tutti i provvedimenti economici o servizi che a livello nazionale o locale si possano attivare, noi crediamo che la comunità possa fare tanto per creare le condizioni favorevoli a chi è disposto a dare vita a una famiglia: avere la sensazione di vivere in una comunità che accompagna, tesse relazioni, partecipa, può cambiare le cose. Un po' come accadeva nel passato in cui in un paese tutti ci si conosceva. I figli erano un po' i figli di tutti. Dobbiamo rifiutare l’idea di un paese in cui i vicini rimangono estranei, sconosciuti gli uni agli altri. Per questo abbiamo ricordato anche i servizi creati a supporto degli studenti a scuola o per il tempo libero, quali i centri aggregativi. Oggi anche per i ragazzi esistono il problema della solitudine e le difficoltà di relazioni, con conseguenze anche gravi per la loro serena crescita. Anche su questo dobbiamo interrogarci come comunità, fin dalla nascita dei nostri nuovi concittadini», hanno concluso gli amministratori.

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