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Rafforzamento servizi

Sostegno alle polizie locali del Piacentino, 5 progetti finanziati

Destinatari Unione Valnure e Valchero, Unione Bassa Valtrebbia e Vallluretta, Comune di Piacenza, Unione Montana Alta Valnure e Provincia di Piacenza

Rafforzamento servizi e progetti innovativi delle Polizie locali, 5 progetti approvati nel Piacentino. Enti destinatari del finanziamento della Regione, l’Unione Valnure e Valchero, l’Unione Bassa Valtrebbia e Vallluretta, il Comune di Piacenza, l’Unione Montana Alta Valnure e la Provincia di Piacenza. Sul fronte “promozione della legalità”, sono due invece le iniziative piacentine - per un costo complessivo di 23mila 500 euro - che ricevono un contributo della Regione di 16mila 500 euro: equipe di educatori di strada che si concentrano sulla prevenzione del bullismo, anche cyber, e dei comportamenti violenti, confrontandosi con i ragazzi direttamente nei luoghi che frequentano, come succede ad esempio, nell’Unione Valnure e Valchero. Progetti che hanno ricevuto l’ok della Regione, come riporta la nota stampa dell’Ente. 

Il sostegno alle Polizie locali - «Formazione degli operatori, estensione della rete radiomobile, acquisto di veicoli tra cui alcuni uffici mobili per una maggiore presenza anche nelle aree marginali dei diversi territori, attrezzature informatiche per sostenere l’ammodernamento dei servizi erogati ai cittadini. E poi l’acquisto di defibrillatori da utilizzare per soccorrere cittadini colpiti da arresto cardiaco e l’allestimento di sale d’ascolto per dare protezione e voce al silenzio delle vittime di violenza domestica. Sono alcuni dei 47 progetti finanziati dalla Regione con 1.612.000 euro attraverso due bandi rivolti al rafforzamento dei servizi e allo sviluppo di progetti innovativi delle Polizie locali.  I progetti approvati vengono cofinanziati con un contributo fino al 90% e sono stati presentati da Unioni di Comuni (21 progetti), Comuni (12), capoluoghi di provincia (7) e Province (7). In particolare, 5 sono quelli approvati in provincia di Piacenza, 2 a Parma, 6 a Reggio Emilia, 12 a Modena, 8 a Bologna, 5 a Forlì-Cesena, 5 a Ravenna, 4 a Ferrara».

«Il 45% dei progetti approvati - sottolinea la nota - riguardano le Unioni di Comuni a dimostrazione dell’impegno della Regione per lo sviluppo di Corpi di Polizia Locale intercomunali di dimensioni medio grandi frutto della cooperazione tra piccoli Comuni che, diversamente, avrebbero servizi molto meno strutturati ed efficaci. Grazie alla diffusione delle Unioni di Comuni, con i primi 30 Comandi di Polizia Locale (su un totale di 140) si eroga infatti un servizio a favore del 70% dei residenti. Complessivamente, dal 2003 ad oggi sono 530 i progetti finanziati e 54 gli accordi di programma per lo sviluppo delle Polizie Locali per un importo finanziato dalla Regione pari a 28 milioni e 719mila euro».

Gli interventi sui beni confiscati alle mafie - «C’è il bene confiscato alle mafie che diventerà una residenza per persone adulte con disabilità nel loro percorso verso l’autonomia. Ci sono le équipe di strada che cercano di contrastare le violenze tra giovani attraverso l’organizzazione di incontri, rassegne, eventi. Poi i corsi di formazione, i seminari nelle scuole, gli eventi e i festival di sensibilizzazione per tutta la cittadinanza. E ancora: la rete degli Osservatori locali, l’alta formazione nelle Università, con un focus particolare sulle minacce agli amministratori locali, le trasmissioni in radio condotte da ragazze e ragazzi e i podcast. Gli interventi, distribuiti tra tutte le province dell’Emilia-Romagna - prosegue la nota - sono stati cofinanziati dalla Giunta regionale con 1.160.000 euro: il costo complessivo dei progetti, tenendo quindi conto anche delle quote in capo a enti locali e atenei, sfiora gli 1,8 milioni di euro. Più della metà, per un totale di oltre 685mila euro, riguardano sette interventi su immobili confiscati alle criminalità organizzate».

«Mentre a Maranello (Modena), Pieve di Cento (Bologna) e Berceto (Parma) si tratta del completamento di lavori già avviati negli anni passati, a Forlì, Argenta (Ferrara), Bellaria Igea Marina e Santarcangelo di Romagna (Rimini) a essere interessati sono nuovi spazi sottratti alle mafie per essere riconsegnati alla popolazione. A Santarcangelo di Romagna - aggiunge -  un bene confiscato sarà destinato all’accoglienza di profughi provenienti dall’Ucraina; a Bellaria Igea Marina sono in programma importanti lavori di adeguamento edilizio per un immobile che diventerà una abitazione per persone adulte con disabilità. A Forlì sarà demolito un edificio inagibile, che fa parte di un complesso di beni confiscati più ampio, per realizzare uno spazio esterno per eventi e iniziative culturali di promozione della legalità; ad Argenta, infine, in località Longastrino, una struttura che comprende una abitazione e una azienda agricola per l’allevamento di ovini verrà predisposta per il riutilizzo a fini sociali.Complessivamente, da quando è stato approvato il Testo Unico sei anni fa, la Regione è intervenuta su 25 immobili confiscati alle mafie, alcune sullo stesso bene: sono stati stanziati in totale oltre 3,7 milioni di euro, di cui 1,7 nel triennio 2020-22».

A presentare le iniziative, questa mattina in una conferenza stampa in Regione, a Bologna, sono stati l’assessore regionale al Bilancio, Paolo Calvano, e il capo della segreteria politica della Presidenza di Giunta, Giammaria Manghi. «Vogliamo tenere alta la guardia contro tutti i fenomeni di illegalità e infiltrazione delle mafie- affermano-. Farlo attraverso l’azione quotidiana e un lavoro di squadra che vede insieme le istituzioni, le università, le forze dell’ordine, la società civile, il mondo dell’istruzione, affinché la criminalità organizzata trovi sempre meno terreno fertile in Emilia-Romagna. Anche quest’anno segniamo un nuovo record di progetti presentati da enti locali e atenei, un segnale importante di protagonismo dei territori. E l’attenzione particolare ai più giovani è un passaggio fondamentale di cui siamo orgogliosi». «Vorremmo porre l’attenzione sui beni confiscati alle mafie: siamo la prima Regione del centro-nord ad avere un piano dedicato e anche nel 2022 sosteniamo sette interventi con risorse significative, di cui quattro riguardano nuovi immobili» proseguono Calvano e Manghi. «È un lavoro fondamentale, perché da una parte diffonde la consapevolezza che purtroppo la criminalità organizzata riesce a fare affari anche qui, dall’altra, però, afferma con forza il messaggio che ciò che prima era ‘cosa loro’ adesso è un bene di tutti e nello specifico dei più fragili, ad esempio dei profughi ucraini o delle persone con disabilità».

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