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«Troppa Tari non pagata a Vigolzone: dal 2013 mancano 462mila euro»

L’assessore al bilancio Rigamondi: «Rimaste indietro cifre importanti dal 2013 in poi». Il sindaco Argellati: «Durante la distribuzione dei fondi Covid abbiamo denunciato alcune attività che hanno evaso le tasse per anni»

C’è un problema “Tari” a Vigolzone? Durante l’ultimo Consiglio comunale di Vigolzone, è emerso nuovamente il fatto che il comune abbia le tariffe più alte relative alla tassa sui rifiuti all’interno dell’Unione Valnure e Valchero. «Abbiamo perso il treno della tariffazione puntuale in passato – ha ricordato l’assessore al bilancio Ernestina Rigamondi – e la tassa non è mai stata abbassata. Al tempo stesso il Comune si ritrova con una parte di insoluto molto alta per la nostra realtà. Ci sono bollette della Tari mai riscosse relative anche al 2013. È ora di recuperare un po’ di inevaso».

Guardando ai conti, mancano all’appello 63mila euro del 2013 e anche nel 2014, 62mila nel 2015, 65mila nel 2016, 10mila nel 2017, 84mila nel 2018, 112mila nel 2019, per un totale di 462mila euro. «Volete sapere quanto è stato recuperato? Nel 2016, ad esempio, solo 7mila euro. È praticamente l’aggio che lasciamo ad Iren per l’attività di recupero», ha evidenziato l’assessore al bilancio.

L’Amministrazione, entrata in carica a metà 2019, sembra così anche punzecchiare i predecessori sull’argomento. «L’assessore sostiene che chi c’era prima non è riuscito ad abbassare la Tari – è la nota polemica di Beatriche Ghetti (Vigolzone Insieme) - vedremo se riuscirà questa Amministrazione ad abbassarla, aspettiamo di vedere se sarà così brava…». «Le rendicontazioni della Tari - ha fatto notare la capogruppo di minoranza Silvia Milza - mica le facevano gli assessori nel precedente mandato, ma i tecnici del nostro Comune. Siete da due anni alla guida del paese, mi sembra che i residui di Tari siano in linea con gli anni precedenti. Non capisco le osservazioni dell’assessore». «Recuperare un anno di Tari è un conto, recuperarne sette è diverso – la replica di Rigamondi -. Il Comune non è stato virtuoso, oggi potremmo abbassare la Tari se in passato si fosse agito diversamente».

Il sindaco Gianluca Argellati ha fatto sapere che alcune attività commerciali del territorio, che avevano fatto richiesta degli aiuti Covid, non sono state accontentate proprio per questo motivo, in quando indietro con i pagamenti. Altre non hanno presentato domanda, consapevoli di non essere in regola. «La distribuzione delle risorse economiche Covid – ha detto il primo cittadino – hanno rappresentato l’occasione, per alcuni, per mettersi a posto. Abbiamo distinto chi aveva indietro solo qualche pagamento della Tari (che ha provveduto a sistemare) e chi invece risultava evasore totale da diverso tempo». Il Comune ha provveduto a denunciare alcune attività del territorio. «C’era chi aveva indietro molti anni di Tari, problemi con i contributi Inps, anche con il Durc (Documento unico di regolarità contributiva). È stata un’amara sorpresa scoprire anche che, al momento della richiesta di un contributo, si è mentito su diverse cose, ad esempio sul ricevimento o meno di contributi statali in questi mesi di pandemia. È stato un atto dovuto, denunciare. Ma anche qualche privato cittadino aveva fatto il furbo con i buoni spesa».

Com’è possibile una situazione del genere? «Qualcuno ha aperto il negozio diversi anni fa – ha risposto a margine della seduta consiliare il sindaco - quando l’imposta sui rifiuti veniva ancora versata direttamente al comune. Purtroppo, dopo il passaggio della tassa sui rifiuti al gestore Iren, qualche nostro concittadino non si è autodenunciato e i controlli non ci sono stati, penalizzando tutti i vigolzonesi, perché il servizio si deve auto-coprire con i contributi di tutti».

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